Cos’è una scoppola correttiva? Chiamano così quei buffetti che i fratelli maggiori rifilano ai minori per fargli imparare una qualche lezione, soprattutto quando i piccoli hanno provato in qualche modo a mettersi davanti. Roba un po’ da bulletti, ma in senso buono. Ecco, la scoppola correttiva l’ha rifilata Marc Marquez a suo fratello Alex nel primo giorno di test in Thailandia (gliela aveva promessa), ma non è stata l’unica. Perché è stata un po’ una scoppola correttiva anche quella che la Desmosedici GP25 ha rifilato ala Desmosedici GP25 e, più in generale, pure quella che le Ducati, tutte, hanno rifilato agli avversari. Perché davanti ce ne sono tre: una GP25 e due GP24 e per gli altri è rimasto solo da spartirsi le “virtuali” posizioni giù dal podio.
Ok, sono stati solo test e siamo solo al primo giorno. Tutto vero e nessuna pretesa di scrivere adesso la sentenza di una stagione tutta da giocare, ma i grandi temi principali sono chiari: la Ducati resta la moto da battere e Marc Marquez ha una fame che fa paura. L’ha dimostrato anche oggi, prendendosi del tempo nel finale per tentare un time attack e mantenere la promessa fatta al fratello a Sepang: “non ti lascerò stare ancora davanti”. Mezzo secondo di distacco dopo che il più piccolo dei fratelli di Cervera aveva dominato per l’intera giornata. Dietro i due spagnoli, quasi in un perfetto ironico disegno del destino, le ruote della Desmosedici GP24 del Team Pertamina Enduro VR46, con Franco Morbidelli che anche in Thailandia è apparso in gran forma e decisamente sul pezzo. Segno che la “cura Valentino Rossi e Gigi Dall’Igna” sta funzionando e che il pilota romano sta già tirando fuori dalla GP24 più di quanto non sia riuscito a fare lo scorso anno. Da segnalare che Marc Marquez e Franco Morbidelli hanno fatto il loro miglior tempo nel finale di giornata, quindi al pomeriggio, mentre Alex Marquez in mattinata prima della pausa pranzo.
Ma dietro le tre Ducati come è andata? Bene se si è italiani. Perché il quarto tempo l’ha strappato Marco Bezzecchi con l’Aprilia e, al di là del crono che lascia il tempo che trova, il romagnolo ha portato avanti un gran lavoro per tutta la giornata, insieme a Lorenzo Savadori, senza perdere però di vista i tempi e confermando che la RS-GP potrà davvero essere l’anti-Ducati. Completa la top 5 Pedro Acosta, ancora una volta migliore tra i piloti KTM, ma immortalato nel box con un’espressione tutt’altro che sorridente. Brad Binder nono (e anche caduto nel finale) e Enea Bastianini e Maverick Vinales sedicesimo e diciottesimo spiegano, probabilmente, il perché della faccia stranita di Acosta.
La vera sorpresa di giornata è stata, comunque, appena fuori dalla top 5, con il sesto tempo di Luca Marini e il settimo di Johann Zarco. Segno che, come anche Aleix Espargarò aveva detto proprio dopo aver provato a Buriram, la RC213V comincia a mostrarsi performante dopo la “cura Romano Albesiano”. Sì, ma Pecco Bagnaia? L’aveva detto e l’ha fatto: “il tempo non mi interessa, almeno al primo giorno”. Il vicecampione del mondo s’è concentrato su altro, tentando sì un time attack, ma senza prendere rischi inutili e rimandando eventualmente a domani il proposito di fare la voce grossa. Per ora, quindi, Bagnaia s’è accontentato dell’ottavo tempo. Chi, invece, è tutt’altro che contento dopo le ottime indicazioni avute a Sepang è Fabio Quartararo, con il francese mai realmente della partita oggi. L’unica Yamaha in top 10 è quella di Jack Miller, appena dietro la KTM di Brad Binder.
Quasi tutti i piloti comunque, si sono concentrati sul lavoro di comparazione tra le varie componenti portate nei box, con il chiaro obiettivo di scartare definitivamente ciò che non garantisce un netto gap in termini di performance. Ali messe e tolte, codoni di ogni tipo comparsi e poi scomparsi e uscite brevi in pista per poi tornare nel box a cambiare moto per capire subito “il meglio o il peggio”. Normale amministrazione da test invernale, quindi, con gli immancabili giochi mentali anche alla ricerca del miglior crono possibile lasciati agli ultimi minuti di oggi e rimandati, per fare sul serio davvero, a domani.