Nelle corse succede sempre, purtroppo, così: quando ci sono più incidenti si finisce per parlare sempre un po’ di meno di quello capitato al pilota meno in vista. E è successo anche a Sepang, quando il Day 1 ha messo fuori dai giochi in un colpo solo il campione del mondo Jorge Martin, il pilota della Ducati VR46 Fabio Di Giannantonio e il giovane spagnolo di Trackhouse Raul Fernandez. E proprio del botto fatto da Fernandez s’è parlato un po’ meno, con le immagini che girano in rete che, però, raccontano di un mezzo miracolo. Perché se è vero che lo spagnolo ha rimediato brutte fratture che lo hanno costretto anche all’intervento chirurgico, è altrettanto vero che poteva andare decisamente peggio. A dirlo senza girarci troppo intorno è stato lo stesso Fernandez he, nonostante condizioni fisiche tutt’altro che ottimali, ha scelto di presentarsi comunque a Buriram per provare a completare il programma di test con la sua Aprilia.
"È importante per me, è importante per la squadra e anche per Aprilia – ha tagliato corto quando gli è stato chiesto se non stesse correndo un rischio troppo grande a forzare così tanto i tempi - Abbiamo bisogno di questo test. Ho bisogno di più informazioni perché la prima impressione della moto è stata molto buona. Sono stato contento del lavoro svolto da Aprilia quest'inverno. Ma sono stati solo una trentina di giri, quindi non abbiamo abbastanza informazioni per un assetto di base. E’ per questo motivo che sono qui: non penserò al tempo sul giro, non penserò a niente di più che concentrarmi su me stesso, cercando di conoscere la moto, migliorarla e preparare qualcosa di performante per la gara".
Tipico del pilota: guardare avanti e quasi provare a dimenticare tutto quello che è successo in appena una settimana. Anche perché c’è poco da ricordare e Fernandez ammette che sia lui sia gli uomini della squadra sono riusciti a spiegarsi l’incidente di Sepang. "Cosa è successo? Non posso dire molto altro e non voglio pensare all'incidente – ha aggiunto - È stato uno dei più spaventosi e pericolosi della mia vita. Quindi posso solo dire di essere stato fortunato: ero sulla moto e pochi secondi dopo ero a terra. Ero dritto, non piegato, quindi l’impatto è stato veramente forte. E questo è tutto. Ora la mano operata è più o meno buona, il problema è il piede, che mi fa male così come il muscolo della gamba e la schiena. Ma penso sia normale”.
Poche parole, quindi, per provare a chiudere ogni commento su un incidente che comunque lascia molti interrogativi e che riapre inevitabilmente ai dubbi sulle gomme portate da Michelin a Sepang, ma senza riferimenti espliciti e senza buttare benzina sul fuoco di una polemica che di fatto è già più che scoppiata. “A me interessa solo che sono qui e che sono fortunato a essere qui – ha concluso Fernandez - Dopo l'incidente, sono tornato subito in Spagna. Apprezzo molto quello che ha fatto il dottor Xavier Mir perché sono atterrato a Barcellona e lui aveva tutto pronto per l'operazione. Mi ha aiutato molto. L'incidente è avvenuto solo una settimana fa, quindi tutto doveva essere fatto in fretta. Ho dovuto viaggiare in Europa, sottopormi a un intervento chirurgico e tornare. Non è stato facile, ma siamo qui e è quello che conta”.