Continua a crescere la lista dei nomi per il possibile sostituto di Mattia Binotto a Maranello nel ruolo di team principal, posizione che l'ingegnere italiano lascerà libera a partire dal 31 dicembre 2022. Una rivoluzione in casa Ferrari che, andando contro la tanto discussa logica della "continuità", cambierà dinamiche, gerarchie e prospettive nella casa del Cavallino.
Dopo un anno complesso fatto di grandi soddisfazioni all'inizio della stagione ma anche di enormi delusioni, concluse con il secondo posto in Formula 1 nel campionato piloti con Charles Leclerc e in quello costruttori, la dirigenza della rossa ha deciso di prendere in mano la situazione, diventata ingestibile anche a causa della mancanza di fiducia che si era andata a creare all'interno del box, e di scegliere un nuovo team principal per continuare il progetto nato sotto l'ala di Mattia Binotto e visto in pista nel 2023.
Sarà quindi estremamente complesso per il nuovo arrivato prendere tra le proprie mani un lavoro iniziato e già sviluppato da un'altra squadra, accogliendo quindi al meglio l'eredità di Binotto e del suo gruppo di lavoro. Proprio per questo motivo la dirigenza Elkann e l'amministratore delegato Benedetto Vigna hanno scelto di non accettare con effetto immediato le dimissioni di Binotto, che lascerà la squadra tra un mese, alla fine di dicembre, lasciando così a Ferrari il tempo sufficiente per poter scegliere al meglio e senza troppa fretta il nuovo team principal.
Una selezione comunque non semplice considerando il momento in cui avviene, con molti "grandi nomi" non disponibili a lasciare i team di cui fanno oggi parte per la scommessa Ferrari nel 2023. Si raffredda un po' - sembrerebbe per l'indecisione della dirigenza - l'opzione Frédéric Vasseur, team principal della scuderia Sauber Alfa Romeo, che fin dall'inizio è stato in pole position per andare a sostituire Binotto. E mentre il suo nome si fa meno certo si allunga la lista dei possibili candidati: da Chris Horner, che secondo la stampa olandese avrebbe rifiutato il ruolo per restare in Red Bull, all'ex Ross Brawn, che ha recente dichiarato di preferire andare in pensione in questo momento della sua vita, fino all'attuale direttore sportivo Ferrari Laurent Mekies, all'ingegnere Aldo Costa e il responsabile GT in Ferrari Antonello Coletta, al momento però fondamentale per il lavoro di Maranello in vista di Le Mans 2023.
Mentre crescono i dubbi e le preoccupazioni si fanno largo nuovi nomi e, tra questi, spunta anche quello di una donna: Monisha Kaltenborn. L'ex numero uno della Sauber, manager e dirigente sportivo indiana naturalizzata austriaca, è stata la prima donna della storia a ricoprire il ruolo di team principal in Formula 1, una posizione che ha mantenuto dal 2012 al 2017 e che l'ha resa una dei volti femminili più conosciuti della Formula 1 oltre che una manager di grande spessore e peso politico per il mondo del motorsport. Oggi Kaltenborn è amministratore delegato di Racing Unleashed e, secondo quanto riportato dal sito tedesco F1-Insider, sarebbe un'ottima candidata per il ruolo anche se, proprio a causa del suo genere, molto difficile da portare avanti: "Kaltenborn ha avuto buoni contatti con la dirigenza Ferrari e ha impressionato per le sue qualità di leadership ma la sua candidatura rimane complessa perché la scuderia di Maranello non sarebbe ancora pronta ad affidare il vertice del team a una donna".