Andrea Dovizioso è nel suo anno sabbatico (che potrebbe durare molto meno di un anno secondo le ultime indiscrezioni) e probabilmente domenica, mentre i suoi vecchi colleghi e avversari saranno in pista a Losail, lui sarà nella terra e tra i salti di qualche crossodromo. Ma nel paddock il suo nome si fa ancora. E tanto anche. Non solo perché il test che effettuerà il 12, 13 e 14 aprile con l’Aprilia potrebbe segnare un clamoroso ritorno, ma anche perché è impossibile non notare l’assenza di un pilota che nel motomondiale ci ha passato quasi due decenni e che nelle ultime quattro stagioni è stato vicecampione del mondo per ben tre volte.
Uno che ha legato il suo nome a quello di Ducati, in un rapporto che sembrava indissolubile e che, invece, è finito non nel migliore dei modi. Però a rendergli merito, nella conferenza stampa che ha preceduto il GP del Qatar, è stato proprio il suo successore: Jack Miller. “Io sono quello ad aver accumulato più esperienza tra i piloti Ducati di oggi – ha affermato - sono contento di prendermi questo ruolo, che prima era di Dovizioso. Stiamo vivendo anche un po’ di rendita, grazie all'incredibile lavoro fatto proprio da Andrea Dovizioso negli anni scorsi. Io darò il mio meglio, evitando di fare casini".
Il fantasma di Andrea Dovizioso (in senso ironico e positivo, sia inteso) aleggia ancora sul Circus e non è solo nella testa di Jack Miller, ma anche in quella di Aleix Espargarò, che proprio ieri è tornato a parlare del test che il forlivese effettuerà sull’Aprilia. “E’ una notizia che ho accolto con grandissimo entusiasmo – ha detto lo spagnolo - Andrea è, oltre che un pilota molto veloce e di talento, anche un pilota di grande sensibilità e potrà darci una grossa mano. Ha fatto un ottimo lavoro con la Ducati, ha vinto tante gare e lottato per il titolo. Avere un suo feedback sull'Aprilia ci aiuterà molto e non vedo l'ora di vederlo provare la nostra moto a Jerez. Parlerò subito con lui, per conoscere le sue sensazioni, cosa gli piace della moto e quali punti deboli vede, perché io sono con questa moto da sei anni e il suo punto di vista permetterà di diversificare l’approccio al lavoro da fare”.
Un lavoro che per Aprilia è stato serrato in questi mesi di stop della MotoGP, con i risultati che, però, si sono visti sin da subito, come ha ammesso lo stesso Espargarò: “Mi sento molto meglio sulla moto – ha concluso – la RS-GP è più competitiva. Gli ingegneri hanno fatto tante modifiche che avevo chiesto e già a Jerez, nei primi giri, ho subito avvertito un ottimo feeling. Possiamo crescere ancora, per questo non vedo l’ora di confrontarmi con Dovizioso per conoscere le sue impressioni”.