“Io continuo a crederci”: parola di un pilota di una moto italiana, ancora convinto di poter togliere il secondo titolo di fila a Fabio Quartararo. No, non si tratta di Bagnaia né di un altro pilota Ducati, ma di Aleix Espargarò dell’Aprilia. Al contrario di Pecco, un “outsider” che a metà stagione ha già fatto il record personale di punti in classifica e che ha ottenuto la prima vittoria alla duecentesima gara.
“Fin dai test – le dichiarazioni di Espargarò alla Gazzetta – avevo capito che sarebbe stata una buona stagione, ma che dopo 10 Gp sarei stato in lotta per il titolo non l’avrebbe immaginato nemmeno il più ottimista al mondo. Io no di certo. […] So di non avere avuto il miglior materiale possibile, ma se lavori bene tutto arriva. E a ma è successo, tardi ma è successo. Tanti non han mai avuto chance di vincere o di fare podi”.
In un passato non certo remoto, Espargarò dice di aver pure pensato di mollare. “Soprattutto nell’inverno 2019. Arrivavamo sempre a 30” dai primi, c’erano gli stessi problemi degli anni precedenti: non vedevo la luce”. A convincerlo a continuare è stato Massimo Rivola: “E non è che sia arrivato con la valigia piena di milioni, ha portato qualche nuovo ingegnere, ma in generale il team è rimasto quello. Lui ha riorganizzato e motivato tutti. E per questo lo ringrazio tanto. […] Quando mi ha chiamato Nicola Biliato sinceramente non è che fossi molto contento. L’Aprilia non era una realtà: mi sono sentito poco importante. Poi ho parlato con Romano (Albesiano, ndr) e mi sono convinto. E dopo qualche gara, al Mugello, mi sono detto: «Ora dimostrerò a tutti che la mia carriera non è finita”. Solo non pensavo che ci sarebbe voluto così tanto tempo!»”.
Al Sachsenring Aleix ha detto che Quartararo va più veloce: “Ed è vero. Sono molto soddisfatto della nostra stagione, della nostra velocità. Solo che Fabio ne ha un po’ di più. Ma quando sei così veloce puoi sbagliare, quindi noi dobbiamo restare lì, costanti. E possibilmente più veloci”.
Per questo Espargarò è convinto che la lotta sia ancora aperta. “Esattamente come quando ero a -7. Questa (Assen, ndr) è una pista più da Yamaha, ma poi ne verranno tante favorevoli a noi: Silverstone, Malesia, Giappone. E Aprilia è più sveglia e più rapida dei giapponesi negli sviluppi. Io continuo a crederci”.