Mancava Cal Crutchlow nella zona mista delle interviste. Mancava da un anno esatto, visto che nel 2021 – proprio ad Aragon – aveva disputato l’ultima gara in MotoGP. Quella volta Cal, già tester per Yamaha, sostituiva Franco Morbidelli nel Team Petronas, prima che Andrea Dovizioso, proprio nella successiva Misano, decidesse di rientrare. Oggi, ironia della sorte, tutto si è ribaltato: Morbidelli è in Yamaha ufficiale e Dovizioso a Misano si è ritirato. Crutchlow lo sostituirà sulla Yamaha del Team RNF WithU per le restanti sei gare del calendario 2022: “La gente mi dice 'sostituirai Dovi', ma non mi piace questa frase, Dovi è un grande pilota. Mi sembra strano ogni volta che dicono che sostituisco Dovizioso, non mi sento suo sostituto. Il campionato ha perso l'ultimo pilota autentico, una persona reale che non è un robot, e non ho niente contro gli altri piloti”, ha commentato l’inglese senza fronzoli.
Insomma, Cal mancava proprio come personaggio all’interno del paddock. Il 36enne di Coventry ed Aleix Espargaro sono rimasti gli ultimi esponenti dei piloti della “Vecchia Guardia” dopo l’addio di Dovizioso, nei confronti del quale Cal ha lanciato una simpatica provocazione: “L'ho chiamato al telefono e gli ho detto che mi doveva molti soldi perché a causa sua ho dovuto annullare una vacanza con le mie figlie, che coincideva con queste ultime gare della stagione”. Il numero 35, successivamente, ha speso altre belle parole per il suo ex compagno di squarda ai tempi di Ducati e di Yamaha Tech 3: “ È stato fantastico poter correre con il Dovi per così tanti anni. Era un ragazzo speciale, perché era sempre fedele a se stesso, non cambiava mai la sua mentalità, qualunque cosa accadesse, e penso che questo dica molto di lui come persona".
Crutchlow, guardando alle prossime gare, ha regalato ai giornalisti altre dichiarazioni nel suo stile. Lo stile di chi - in un parco piloti sempre più abbottonato davanti ai microfoni - dice sempre ciò che pensa e, per questo, viene apprezzato: “Sviluppare in ottica 2023 sarà probabilmente l'unico lavoro che farò da qui a fine stagione. Perché altrimenti, che senso avrebbe correre? Non vincerò né titolo né gare. Darò 100%, perché solo così si può raggiungere qualcosa di buono in MotoGP”. Infine Cal ha chiosato elencando i suoi impegni che, improvvisamente, si sono infittiti: “Ora avrò giorni molto impegnativi perché ho sei gare e due test in otto settimane. Lavorerò anche a Jerez durante i fine settimana liberi. Dio solo sa quante volte viaggerò per il mondo, ma è così. È qualcosa che ho accettato molto tempo fa”.