Eh ma quando c’era Valentino Rossi non parlavi così della Ducati. E’ più o meno questo il commento tipo dell’hater medio al post con cui Guido Meda racconta l’incredibile esperienza vissuta a Aragon, quando ha avuto l’occasione di poter guidare la Desmosedici 2022. Quella con il 51 sul cupolino, di Michele Pirro, che si è prestato per un giorno anche a svelare i segreti della più ambita delle MotoGP e a fare da guida in pista ad un Meda visibilmente emozionato (e magari pure un po’ spaventato). Il mega sparo con la Desmosedici, poi, è finito inevitabilmente al centro di alcuni post pubblicati sia da Meda che dallo stesso Pirro, con la voce storica della MotoGP che si è trovata a dover replicare anche a uno dei soliti polemizzatori di professione.
L’accusa per lui, questa volta, è di parlare bene della Ducati solo adesso e di non averlo mai fatto, invece, quando Ducati e Valentino Rossi erano parole che, insieme, avevano le sembianze di una mezza disgrazia sportiva. “Quando Rossi guidava la Ducati – scrive l’utente di Facebook sotto a un post di Pirro con le foto della giornata in pista – Lui, Guido Meda, ne diceva di cotte e di crude verso la Rossa. Evidentemente la memoria è corta in certi casi”. Quasi a lasciar intendere che ai tempi della rivalità storica tra il 46 e quelli di Borgo Panigale fosse vietato spendere parole buone per la Rossa. Con Meda che, questa volta, ha deciso però di replicare: “Ho una memoria da elefante e la moto che guidava Rossi non aveva nulla, ma nulla nulla, a che vedere con la Ducati di oggi per un milione e mezzo di motivi che sono costati a Michele Pirro e al Team anni di studio, esperimenti, rischi, delusioni e sacrifici oggi ben ripagati”.