Niccolò Canepa è, da qualche anno, il ragazzo d’oro della Yamaha: per la casa dei tre diapason corre il mondiale Endurance - di cui è stato campione del mondo nel 2017 - fa da collaudatore in Superbike e quest’anno sarà anche nel mondiale per il campionato MotoE, in cui correrà a fianco di Bradley Smith per il Team WithU RNF di Razlan Razali. Per questo era a Verona, assieme ai vertici della squadra e ai piloti della MotoGP Andrea Dovizioso e Darryn Binder, con i quali ha passato un paio di giorni. Lo abbiamo contattato per farci raccontare l’atmosfera, le aspettative per il 2022 e i suoi progetti. Lui risponde in fretta, con gentilezza e senza sbilanciarsi mai, mettendo la Yamaha al centro dei suoi discorsi: “Sono molto contento della presentazione - ha esordito - è andata bene. È stato molto bello che il team per la MotoE venisse presentato assieme a quello della MotoGP”.
Canepa, in questi giorni, sta cercando di recuperare la sua forma fisica in seguito ad un intervento chirurgico a cui si è sottoposto la settimana scorsa: “Mi serve ancora un po’ di fisioterapia prima di tornare di nuovo al cento per cento, perché chiaramente la gamba è ancora molto gonfia. Ieri non si vedeva ma avevo lo stivale aperto perché non si riusciva a chiudere, mi serve un pochino di tempo per sistemarmi. In un paio di settimane sarò a posto, volevo togliere le placche e tutto il resto prima dell’inizio della stagione perché è pericoloso correre con delle viti nella gamba. Anche perché la settimana prossima riparto con l’Endurance, sarò quattro giorni ad Almeria per i primi test della stagione. Spero di chiudere lo stivale… Poi mi aspettano i test della MotoE a Jerez”.
Un mondiale soltanto, ci spiega, non era abbastanza: “L’Endurance è la categoria principale in cui corro, però sono solo cinque gare di cui una a dicembre. Essendo solo quattro eventi durante la stagione per me sono un po’ poche per mantenermi in forma, quindi sono contento di poter fare anche altro, rimango più pronto e allenato ed è una cosa fondamentale per crescere come pilota. Anche perché non è facile cambiare moto così, ogni settimana. Io sono anche collaudatore di Yamaha in Superbike, farò qualche gara dell’italiano, c’è tanta carne al fuoco. Ma è tutto allenamento, anche mentale: salti da una moto all’altra, gomme diverse… Magari nei primi test sarà un po’ più difficile ma poi, durante la stagione, quando uno è bello caldo diventa fattibile”.
Se quest’anno punterà al titolo in MotoE, il prossimo - quando Ducati gestirà il monomarca - sarà difficile vederlo nel mondiale: “Sono pilota Yamaha e continuerò la mia carriera in Yamaha, quindi non penso che un domani sarà possibile correre con la Ducati”. Ha spiegato Canepa, che però rilancia: “Sarebbe bello se Yamaha facesse una moto elettrica, così potremmo svilupparla ed entrare nel campionato cercando di andare più forte degli altri. Però è un’idea mia, non ho nessuna informazione a riguardo”.
In tema MotoGP invece, Niccolò ha un chiaro favorito per il prossimo anno: “Punto su Fabio: è andato fortissimo e sarebbe bello vederlo riconfermato. Abbiamo visto tanti campioni vincere, ma la cosa più difficile, lo sanno tutti, è riconfermarsi: sarebbe bello se ci riuscisse. È giovane, in forma e la moto va bene, vederlo riconfermarsi sarebbe importante”.
Le due giornate a Verona sono servite anche a confrontarsi con Andrea Dovizioso e Darryn Binder, che il 6 marzo scenderanno in pista sul circuito di Doha per la loro prima gara da compagni di squadra in MotoGP: “Li vedo tutti e due belli carichi - ha raccontato Niccolò - sicuramente avranno un pacchetto di tutto rispetto, sia con la moto che con il team, avranno tutte le carte in mano per fare bene. Chiarmente Binder dovrà fare esperienza, è normale: anche Miller quando ha fatto quel salto ci ha messo circa tre anni ad arrivare a risultati importanti. È giusto che sia così, speriamo che gli diano il tempo di crescere, fare il suo percorso e migliorandosi. Non ci si possono aspettare risultati incredibili per ora. Per quanto riguarda Dovi, spero che riesca a fare quello che ha mostrato in Ducati perché il talento è fuori discussione, deve semplicemente adattarsi alla Yamaha. Durante le prime gare ha atto un po’ di fatica ma i miglioramenti si sono visti, speriamo che adesso con i test invernali e con il pacchetto 2022 riesca a fare meglio”.