Sono sempre insieme e quasi sempre d’accordo. Gigi Dall’Igna sulla sedia di uno dei suoi piloti che si accarezza il pizzetto, almeno prima delle mascherine, Tardozzi e Ciabatti in piedi a guardare i monitor con nervosismo. Per tutto il weekend si alternano al microfono dei giornalisti, quando poi le cose vanno bene Davide prende a pugni meccanici e colleghi. Sul curriculum Dall’Igna scrive Direttore Generale, Paolo Ciabatti Direttore Sportivo e Davide Tardozzi Team Manager. Per chi segue le corse sono il buono il brutto e il cattivo, per i piloti Ducati la trinità, per tutti gli altri il triumvirato di Borgo Panigale.
Per questo i ruoli a volte rischiano di confondersi, motivo per cui Davide Tardozzi ha voluto raccontare nel dettaglio il ruolo di ognuno nel podcast ufficiale della MotoGP, Last on the Brakes: "Siamo in tre, ma Gigi è il capo - ha spiegato l’ex pilota - lui è il manager di tutto, anche se in realtà è un tecnico, un ingegnere. Si concentra principalmente sullo sviluppo tecnico della moto. Paolo invece, da direttore sportivo si occupa di contratti, comunicazione e marketing. I contratti, sia con gli sponsor che con i piloti, passano da lui".
Poi racconta nel dettaglio il suo ruolo: “Io mi preoccupo della squadra, il che significa gestire i meccanici, i problemi delle trasferte e qualsiasi altra cosa emerga all’interno della squadra. Insomma, io sono il ragazzo del box, Paolo è quello che si prende cura dei soldi e Gigi è quello che ci permette di fare questo o quell’altro. Lui è il boss, ma soprattutto il direttore tecnico. Ma la linea di fondo è che parliamo tutti insieme. Alla guida di tutto c’è Gigi, ma condividiamo sempre le nostre impressioni".
Il management di Ducati Corse, rappresentato principalmente da questi tre uomini, è stato spesso criticato dagli appassionati. Per la gestione dei piloti soprattutto, ma non soltanto. Se oggi Ducati mette in pista otto moto con tutta l’intenzione di portare a Bologna il mondiale però è anche grazie a loro, che hanno contribuito a trasformare una piccola realtà in una macchina affilata e pronta a tutto. Ed è anche grazie a loro se la Desmosedici è la moto più richiesta dai piloti e osservata dagli avversari, sempre carica di soluzioni tecniche più o meno inedite al mondo delle corse. Le prossime - a partire da quello che dovrebbe essere una nuova connessione tra motore e telaio - le vedremo a Sepang tra una manciata di giorni, per i test del 5 e 6 febbraio.