Una domenica da dimenticare, conclusa al quinto e sesto posto sotto la bandiera a scacchi e rovinata già alla prima curva del primo giro. In Cina la Ferrari è deludente, nonostante quanto fatto vedere nel corso della gara Sprint lasciasse presagire un risultato ben differente, specie con Lewis Hamilton. Toccava essere perfetti per tornare a lottare per la vittoria, ma dopo un ottimo scatto per entrambi, sopravanzando Max Verstappen, ogni speranza si è infranta quando la parte sinistra dell’ala anteriore di Charles Leclerc ha toccato la posteriore destra di Lewis Hamilton, finendo in frantumi. Una coincidenza sfortunata, con Sir Lewis che nell’impostare l’ingresso della curva tre ha chiuso Leclerc che, nel frattempo, finito sul cordolo ha perso il controllo della SF-25.

“Tutto è stato molto difficile da gestire” ha affermato Leclerc, scuro in volto, ai microfoni di Sky nel post gara. “Alla fine sono deluso perché 30 punti [di carico aerodinamico] sono veramente tanti. Penso che oggi, onestamente, la vittoria era portata, perché il passo era veramente buono. Purtroppo quello che è successo in partenza non è colpa di nessuno. Io mi sono messo sull’interno, non avevo intenzione di sorpassare, però non pensavo che Lewis chiudesse. Ovviamente non è colpa sua, ha tutto il diritto di farlo e io ero nell’angolo morto del specchietto. Ci siamo toccati, per fortuna non è stata la fine della gara. Dopo abbiamo visto un buon passo, una buona gestione della gomma”. Un passo che, nonostante il pesante danno, aveva riportato Charles in lotta per il podio. Come ieri però, il monegasco ha dovuto arrendersi alla Mercedes di George Russell, inattaccabile soprattutto grazie alla grande velocità portata in curva 12, cruciale per lanciarsi nel miglior modo possibile sul lungo rettilineo dell’ultimo settore: “La Mercedes fuori dalla curva 12 era un missile – ha spiegato ancora Leclerc – quindi era impossibile da sorpassare. Noi facevamo più fatica rispetto agli altri, quindi era molto facile sorpassarci. Infatti Max non ci ha messo tanto tempo, però è andata così. Abbiamo preso i punti disponibili oggi e guarderemo avanti”. Un contatto che lascia l’amaro in bocca, perché visto quanto fatto, senza il danno la storia sarebbe potuta essere notevolmente diversa. “Credo che il passo fosse veramente buono. Come ho detto: avere 30 punti di carico in meno da parte mia sono veramente tanti. Non abbiamo visto il vero potenziale della macchina oggi. Mi sentivo più a mio agio, avevo fatto qualche cambiamento. Sapevo che in qualifica questa non è una di quelle piste che mi piacciono, quindi sapevo di essere un po’ indietro. Avevo fiducia per la gara e si è confermata. Purtroppo con il danno era difficile fare meglio”.

Tanti rimpianti, perché l’inizio del fine settimana cinese aveva lasciato tutti ben sperare: la Ferrari sembrava aver risposto, e bene, dopo l’incubo dell’Australia, ma di fatto terminata la gara il bilancio è negativo e a pesare è anche il passo indietro fatto da Hamilton dopo la pole e la vittoria della sprint conquistata. “Era difficile tenere il passo degli altri in gara, abbiamo tanto da imparare…” ha affermato l’inglese sempre ai colleghi di Sky. “Non abbiamo solo cambiato l'altezza da terra (una modifica che anche in Australia parrebbe aver inciso pesantemente sulle prestazioni, ndr): abbiamo fatto tante piccole modifiche sbagliate che messe insieme ci hanno fatto andare indietro. Erano cose che Charles aveva provato nei test precampionato in Bahrain e che io non avevo provato. Non dobbiamo ripetere l’errore”. Parole dure, a testimonianza di quanto quella di oggi sia stata un’occasione persa, ancor prima di guadare alle prestazioni dei diretti avversari, visto che il potenziale c’era e si poteva fare molto meglio dei soli 18 punti conquistati in due.
Perfetta è stata invece la McLaren, che ha chiuso il GP con una doppietta schiacciante nonostante i problemi ai freni di Lando Norris, con invece la vittoria di Oscar Piastri mai messa in discussione: l’australiano ha dominato dal primo all’ultimo giro, confermando quanto in questo momento la MCL39 sia superiore rispetto a Ferrari, Mercedes e Red Bull. Una vittoria e un messaggio chiaro al resto dei contendenti al titolo: dopo i lampi della passata stagione, bilanciati però da tante “giornate no”, Oscar sembra aver cambiato passo, candidandosi definitivamente al titolo. Per Ferrari è tutto da rifare e in Giappone servirà una risposta definitiva, perché quanto visto a Shanghai non è bastato. Serve un cambio di passo e serve farlo in fretta.

