“Un tempo si cominciava a parlare di mercato ad Assen, è lì che avvenivano i primi contatti, adesso tutti parlano in qualsiasi momento e Assen è stata sostituita dalla colazione. Non nel senso che si parla a colazione, ma nel senso che ormai dipende da come case, manager e piloti si alzano al mattino, in barba a contratti, accordi e strette di mano. Con il rischio, tra l’altro, che la mattina successiva non è più vero niente” – Carlo Pernat è amareggiato per la piega che sta prendendo la MotoGP. E pensare che lo avevamo chiamato per farci anticipare qualcosa su quello che potrebbe succedere alla ripresa del campionato, in Austria, in merito al mercato, e anche per scherzare un po’ su GreenPass e localini notturni dove il distanziamento di solito non è la regola. “Sulla seconda domanda – ci ha detto – ti dico solo che non conosco la risposta, quando entrerà in vigore il GreenPass vedremo, ma di sicuro un modo per fare serata e divertirsi si trova sempre. Dalla mia, e qui sono serio, posso solo dire che io mi sono vaccinato. Quanto al mercato piloti, invece, chi pensa che in Austria ci saranno grandi proclami sbaglia di grosso”.
Lo storico manager genovese, infatti, è convinto che non cambierà assolutamente nulla e che il mercato è talmente impazzito dopo l’addio di Maverick Vinales a Yamaha da rendere impossibile posizionare qualsiasi tassello in vista della prossima stagione. “La verità è che in Austria non succederà niente dal punto di vista degli annunci e ho pure il dubbio che Valentino Rossi scelga il RedBull Ring per comunicare la sua decisione se smettere o meno. Fino a pochi giorni fa ti avrei detto che Vinales sarebbe finito in Aprilia, che Yamaha avrebbe adottato una soluzione di passaggio per poi provare l’assalto a Joan Mir l’anno successivo e che Valentino Rossi avrebbe smesso. Ma adesso ho la seria sensazione che le cose non andranno affatto così”. Il perché, secondo Carlo Pernat, è molto semplice: sono saltate tutte le regole non scritte, quelle da gentiluomini, che hanno sempre determinato i movimenti del paddock per quanto riguarda il mercato. “Ho già avuto modo di dirlo – ha aggiunto – ormai i contratti non valgono più niente, purtroppo. Si paga una penale e tutti liberi. Il problema è che le case dovrebbero capire che poi a rimetterci sono loro stesse, visto che i soldi ce li mettono loro e sono soldi veri”.
Nomi e cognomi Carlo Pernat non ne fa, ma è abbastanza evidente che è preoccupato: “Certo che lo sono, senza regole si diventa tutti perdenti, ci vorrebbe una sorta di gentleman agreement tra case, la stessa Dorna, i piloti e i loro manager, almeno per mettere una regola chiara: chi ha un contratto non andrebbe corteggiato. Almeno questa. Prendi KTM, sta crescendo fior di piloti, con investimenti e programmi strutturati, poi adesso rischia di dover promuovere per forza Raul Fernandez in MotoGP nonostante i patti erano di lasciarlo ancora un anno in Moto2 perché sta rischiando di perderlo, visto che altre case lo corteggiano. Una situazione, questa, che potrebbe costare cara a Danilo Petrucci che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto dormire sonni tranquilli per due stagioni e che adesso potrebbe ritrovarsi a spasso. E’ vero che quest’anno c’è stata l’anomalia di Vinales che ha rotto con Yamaha, ma sta saltando tutto in generale e fare una qualche previsione è assolutamente impossibile. Tra l’altro il Covid ha assestato una bella botta a tutto il sistema e le cifre che ballano, ormai, non sono neanche lontanamente paragonabili al passato. Degli otto milioni a stagione che Vinales percepiva, sarà grasso che cola se dovesse riuscire a prenderne un quarto. In questo momento neanche Marc Marquez prenderebbe gli stessi soldi che prende ora se dovesse rinnovare il suo contratto o farne uno nuovo. E non voglio pensare a cosa accadrà quando la MotoGP si troverà a fronteggiare l’altra grande botta: l’addio di Valentino”.
Un addio che per il manager genovese, fino a non molti giorni fa, sembrava scontato, ma che adesso potrebbe non esserlo più. “Anche oggi ho letto che il fratello di Vale, Luca Marini, ha detto che tutti gli stanno chiedendo di continuare – ha spiegato Pernat – Non è detto che l’idea di una stagione nel team che porterà il suo nome non cominci realmente ad intrigarlo, soprattutto se è vero che le persone a cui è più legato e che lo accompagnano da sempre gli stanno suggerendo di provarci. Ecco, penso che anche la scelta di Vale sta, di fatto, tenendo fermo il mercato, perché se smette potrebbe prendere davvero sostanza l’ipotesi di Maverick Vinales nel team di Tavullia, con buona pace di Aprilia che a quel punto dovrebbe cercarsi un altro pilota o ricominciare a corteggiare Andrea Dovizioso. Ma lo scenario oggi è troppo confuso, basta pensare che ci sono più selle libere che piloti con oggettive possibilità di accasarcisi, con situazioni anche paradossali tipo quella di KTM, che rischia di dover accelerare i suoi piani, o tipo quella di Petronas, che al momento è senza uno straccio di pilota per il 2022. Visto quanto è facile oggi pagare una penale e stracciare un contratto non mi sorprenderei se accadesse una mezza rivoluzione in termini di cambi di casacca fino a ieri improponibili anche nel fantamercato”.