A Natale siamo tutti più buoni, pure Carlo Pernat. Tanto da essere più generoso di sempre con le sue bombe sul motomondiale, su quello che sta accadendo in MotoGP e sul mercato piloti. Ce lo ha dimostrato ieri, quando l’immancabile telefonata per gli auguri di buone feste s’è trasformata in una lunga chiacchierata sui temi caldi del motorsport e non solo. Uno su tutti? Il Covid. “Ho viaggiato molto in questi giorni – ci ha raccontato – e ho avvertito qualche sintomo tipo raffreddore e mal di gola. Così ho pensato ‘eccola là, me lo sono beccato’, invece ho appena fatto un tampone ed è negativo. C’è da stare ad occhi aperti con questo Covid, perché è tornato a fare paura e anche la MotoGP rischia di pagarne le conseguenze”.
Perché?
Perché proprio in queste ore abbiamo ricevuto una mail da Dorna con le indicazioni su tutte le regole che dovremo seguire in Malesia, in occasione dei test. Sono rigidissime, con hotel già assegnati, trasferimenti organizzati e nessuna possibilità di uscire, sembra il 2020. Da un lato è buon segno, perché significa che i test di Sepang sono confermati, ma dall’altro è indice di una situazione che è preoccupante e che potrebbe far saltare tutto da un momento all’altro.
Saltare i test sarebbe un gran problema?
Scherzi? Certo che sarebbe un gran problema, le case hanno fatto vedere qualcosa di nuovo già a Jerez, ma le vere moto 2022 le vedremo a Sepang. Prendi Honda, ad esempio, sembra che abbiano stravolto tutto per poter fare una moto che risulti guidabile non solo a Marquez, ritrovarsi senza test sarebbe un casino vero per loro.
Soprattutto se Marc Marquez non dovesse tornare…
Non credo che non tornerà, ma faccio anche fatica a pensare che potrà farlo in fretta, piuttosto c’è da chiedersi come tornerà. Nel 2011 ha già fatto i conti con la diplopia ed è dovuto star fermo per diversi mesi, questa volta rischia di andare alla stessa maniera. Nei prossimi giorni ne sapremo di più, come ha annunciato anche Alberto Puig, ma il fatto che non si sta allenando, unito a tutto il resto, potrebbe pesare tanto anche in uno come Marc Marquez.
Cosa intendi per tutto il resto?
Intendo il sentirsi un perseguitato dalla sfiga. Davvero, povero Marquez, se va a Lourdes trova chiuso: gli è successo di tutto negli ultimi anni. E una roba del genere fiaccherebbe chiunque, ora c’è da capire quanto avrà fiaccato lui. E’ il più forte, è nettamente davanti a tutti gli altri, ma qualcosa avrà inevitabilmente perso prima con l’infortunio alla spalla e poi con questa nuova tegola e bisognerà capire se e quanto vantaggio avrà mantenuto. Da qui a considerarlo fuori dalla lotta per il mondiale, però, ce ne corre, perché anche in questo 2021 ha dimostrato di essere un fenomeno.
Che su Marc Marquez penda un grosso punto interrogativo sembrano pensarlo anche quelli della Honda…
Fanno bene a pensarlo, devono tutelarsi e non possono permettersi di contare ancora su un solo pilota. Se torna il solito Marc Marquez bene, ma se non torna, o anche solo se ci fosse bisogno di aspettarlo per un po’ più di tempo, loro devono giustamente coprirsi le spalle.
Con Fabio Quartararo?
E’ il primo nome, ma non è l’unico nome. Di sicuro HRC e il manager di Fabio si sono già parlati, ma mi risulta che ad Honda interessi molto anche Joan Mir: su uno dei due riusciranno ad arrivare sicuramente e questo innescherà una serie di reazioni a catena che lasciano prevedere una line up della MotoGP totalmente stravolta. Ovviamente parlo del 2023, perché per quest’anno tutti i contratti sono in essere, ma ho la sensazione che per l’inizio del mondiale, in Qatar, qualcuno saprà già dove e con chi correrà l’anno dopo. Cambierà praticamente tutto, tranne, sempre secondo me, in casa Ducati, dove si porta avanti una politica diversa, più strutturata e programmata.
Nel senso che in Ducati resterà tutto come sta?
Penso di sì, se vedremo qualche spostamento sarà solo interno ai loro quattro team. Poi, certo, se davvero Fabio Quartararo dovesse lasciare Yamaha, allora è possibile che piloti come Jorge Martin o Enea Bastianini, che si sono messi in evidenza e hanno già dimostrato di avere un gran talento, potrebbero diventare pezzi pregiati del mercato.
Anche l’eterna promessa Maverick Vinales?
No, non credo. Se farà bene in Aprilia resterà lì ed è quello che auguro sia a lui che ad una azienda, l’Aprilia appunto, a cui sono legatissimo, ma se non dovesse andare bene con l’Aprilia non credo che troverà tante altre porte aperte. Adesso la MotoGP ti consuma in fretta e lui s’è già giocato tutte le carte.
Iker Lecuona docet…
Portare Lecuona in MotoGP con quella fretta è stato un errore, ma KTM ha una sua scuderia e questa è la politica che portano avanti. A volte paga, altre no, ma è la loro linea e non si discute. Potrebbe succedere di nuovo qualcosa di molto simile l’anno prossimo, perché se Pedro Acosta dovesse fare bene in Moto2 diventerebbe impossibile non proporgli una sella in MotoGP e per uno degli attuali piloti di KTM non ci sarà più spazio. Lì rischiano tutti, perché anche Binder e Oliveira non è che abbiano brillato. Comunque il marchio austriaco ha fatto un gran colpo con Sterlacchini e Guidotti ed è chiaro che per loro il riferimento è Ducati. In verità, ormai, Ducati è il riferimento per tutti
Il titolo piloti però a Borgo Panigale manca da un sacco di tempo…
Sì, è vero, ma ho l’impressione che adesso i tempi siano davvero maturi. Loro sono il riferimento per tutti, anche ai test di Jerez abbiamo visto sulle altre moto soluzioni che Ducati ha adottato nel 2021 sulle Desmosedici. Inoltre Bagnaia è andato veramente forte e sul finale del mondiale era praticamente imbattibile, tanto che ha perso solo contro se stesso. Ducati quest’anno ha perso il mondiale nelle primissime gare della stagione. Se l’anno prossimo partono bene, il motomondiale rischia di essere una sorta di monomarca.
E Yamaha?
Eh…che ti devo dire? Io le scelte di Yamaha non le sto capendo molto ultimamente. Se riusciranno a tenere Fabio Quartararo bene, ma se Quartararo dovesse andare via su chi punteranno? Ok che c’è Franco Morbidelli, ma è reduce anche lui da un infortunio e, di fatti, sarà per la prima volta sulla M1 buona solo dal 2022 e nella squadra privata non c’è molto da pescare. Nel senso che Andrea Dovizioso è sicuramente un gran talento, ma ha l’età che ha e è in coda ad una carriera che ha già subito una prima interruzione e Darryn Binder, mi si perdoni l’ironia, non lo vedo proprio una scommessa vincente.
Magari in Yamaha sono sicuri di riuscire a dare a Fabio Quartararo quello che vuole e non considerano l’ipotesi di un addio?
Non lo so se non la considerano, ma c’è. Perché è vero che Fabio Quartararo vuole prima di tutto una moto competitiva, ma si dice anche che la richiesta economica nei primi incontri tra la casa giapponese e il manager del francese sia stata molto, ma molto alta. Magari per ora è solo un gioco delle parti, ma con Honda in agguato io non starei tanto tranquillo.
Quindi esisteranno ancora, in MotoGP, ingaggi faraonici anche dopo l’era di Valentino Rossi?
In questo Valentino Rossi non c’entra niente, c’entra il Covid. C’era una MotoGP prima della pandemia, con cifre costantemente a sei zeri, e ci sarà una MotoGP dopo la pandemia, con la crisi economica che ha investito il mondo intero che farà calare di brutto anche gli stipendi dei piloti. A prescindere da Valentino Rossi e dal possibile calo di interesse che il suo addio alle corse potrebbe aver prodotto. Per ora, l’unico che ha la certezza di guadagnare cifre faraoniche, è Marc Marquez, ma solo perché il suo contratto è stato sottoscritto ormai più di due anni fa e ha durata quadriennale.