“Si candida a essere una delle poche favole belle di questo Natale. Forse la più imprevista e anche imprevedibile, visto come stavano le cose. Ma quando c’è di mezzo Sandrino Zanardi, campione mondiale assoluto di resilienza, l’impossibile è relativo”. Inizia così l’editoriale di Carlo Verdelli sul Corriere e ha ragione. Nel bel mezzo della quarta ondata di Covid 19 è la storia dell’ex pilota una delle poche in grado di renderci queste festività un po’ più piacevoli. “A un anno e mezzo dall’incidente in Val di Chiana che gli ha sbriciolato la testa, il secondo incidente dopo quello del 2001 in Germania che gli costò le gambe, Alex Zanardi è ritornato a casa, nella villetta di famiglia nella campagna padovana. Sembrava folle solo pensare che potesse accadere, e lo sarebbe stato probabilmente per chiunque altro. Ma lui è una tigre, come aveva detto il figlio Niccolò subito dopo che il padre era sopravvissuto, giugno 2020, alle prime notti dopo l’impatto massacrante con l’angolo acuto del frontale di un camion. Ci credeva lui, Niccolò. Ci credeva Daniela, la moglie di una vita e della vita. Tutti gli altri abbassavano lo sguardo, come se questa volta fosse troppo anche per una tigre come il Sandrino. Per carità, uno che è risorto molto meglio di Lazzaro dopo il sabato di sangue sul circuito del Lausitzring: una macchina che taglia in due la sua Reynard Honda e lui stesso, il tronco da una parte e il resto del corpo da un’altra, lontano. Finita? Macché” prosegue l’editoriale e noi tutti siamo qui a sperare nel lieto fine, ma comunque vada Alex ci ha già dimostrato che nella vita non è importante vincere sempre, ma saper reagire alle sconfitte. Che queste ultime, nell’arco di una esistenza, sono forse più delle prime.
Ma come sta davvero Zanardi? Sempre sul Corriere è Giorgio Terruzzi a riportare le condizioni dell’ex pilota e in che modo proseguiranno i programmi di recupero da casa. “Diversi programmi che Alex ha fatto in ospedale, sono continuati a casa ora. Durante la settimana, un terapista lavora con lui e fanno esercizi fisici, neurologici e logopedici. Per quanto riguarda la sua condizione fisica, ci sono molti progressi. Alex ha sempre più forza nelle braccia, che è aumentata molto. E, a parte l'ospedale dove stava molto a letto, Alex ora passa la maggior parte della giornata sulla sedia a rotelle con noi” ha spiegato il figlio Niccolò. E questo “significa disporre già di una padronanza motoria riacquisita, allude a progressi che fanno volare il cuore tutti noi, coinvolti come siamo nel destino di Alessandro. Non solo, il fatto che stia lavorando con un logopedista fa pensare al recupero della parola, anche se non ha senso in questa fase volare con la fantasia e il desiderio, presi da un eccesso di ottimismo” scrive Terruzzi, che poi, però, riporta anche la concretezza della moglie Daniela: “Non si può ancora prevedere come il suo recupero si svilupperà ulteriormente. È ancora un percorso lungo e impegnativo che Alex affronta con molto spirito combattivo”.