“Zitto va, non me lo chiedere: soffro come una bestia”. La risposta all’ormai tradizionale “come stai?” dell’altrettanto ormai tradizionale telefonata a Carlo Pernat, questa volta, non è stata la solita battuta scherzosa su donne, motori o altri piaceri della vita a tutto gas del manager genovese.
“Sono praticamente bloccato, ho un mal di schiena bestiale che non mi lascia in pace da giorni. Anche a Le Mans ho dovuto lasciare il paddock. Tutta colpa di una vecchia ernia che è tornata a farsi sentire: una roba che ti leva il fiato. Ieri sera ero a una presentazione del mio libro, Belin che Paddock, con Massimo Calandri e Mauro Corona, la compagnia perfetta per divertirsi e fari quattro risate di quelle giuste, invece, al di là della bellissima serata organizzata, ho dovuto farmi riaccompagnare a casa. Dovrei fare un tac a breve, speriamo che non vada troppo per le lunghe perché io voglio muovermi, girare il mondo, fare tutti i miei giri e così non sembra la mia vita. Più fermo possibile, così come mi dicono i medici, io non ci so stare. Il mio più fermo possibile è a tutta velocità, però questa volta sono messo male davvero con questo ca**o di dolore alla schiena. E poi se accendo la TV o apro i giornali vedo e leggo di questo disastro che sta colpendo l’Emilia Romagna e divento ancora più triste. E’ pazzesco, mi dispiace da matti. Non mi viene proprio di scherzare”.
Uno stato d’animo che è di tutti e un dolore alla schiena - che speriamo passi prestissimo – che invece è tutto suo, con Carlo Pernat che, però, non si tira indietro quando gli si chiede di dire la sua su queste prime gare della MotoGP 2023. “Io penso che Pecco Bagnaia sia comunque il favorito, è lui l’uomo da battere. Poi è normale che con il doppio delle gare ci sia anche il doppio degli errori, ma vale per tutti. A Le Mans non ha vinto, ma non si può vincere sempre. E comunque, se vogliamo guardare al GP di Francia, io di vincitori veri ne ho visti tre: Marco Bezzecchi, perché sta dimostrando d’essere forte davvero, Tony Arbolino, perché ha vinto da campione, e Marc Marquez. Sì, Marc Marquez è il vincitore morale di Le Mans. Era secondo quando è caduto e se guardiamo i risultati degli altri che guidano la sua stessa moto abbiamo la misura di quanto è ancora forte e, soprattutto, di quanta fame ha. Però Honda deve aiutarlo, perché non può fare i miracoli e anche lui, oltre l’età che comincia a avere, ha i suoi guai fisici”.
Tre piloti, Marquez, Bezzecchi e Arbolino citati da Pernat che, a quanto si dice, sono anche i pezzi pregiati del mercato, anche se il manager genovese ha un’idea tutta sua della situazione: “Il mercato è messo come me: bloccato – ha scherzato – Io per colpa del mal di schiena, il mercato piloti, invece, per colpa di selle e soprattutto soldi che non ci sono. Penso che si muoverà molto molto poco perché, se andiamo a guardare, Aprilia ha i suoi quattro piloti sotto contratto anche per il 2024, anche se un italiano io lì ce lo vedrei bene. Stessa cosa KTM e anche Yamaha non penso che cambierà. A Fabio Quartararo andare via non converrebbe, anche perché ci sarebbe una penale salatissima da pagare, e Franco Morbidelli penso che alla fine resterà lì, non fosse altro che perché non vedo molti altri piloti pronti a fare carte false per salire in sella a una M1. Qualcosa potrebbe muoversi in Ducati, forse sul fronte Gresini se Fabio Di Giannantonio dovesse continuare a fare fatica, o forse su sponda Pramac se dovessero decidere di non rinnovare la fiducia a Zarco. Non lo so, al momento mi viene da dire che è tutto bloccato e che qualcosa si muoverà dopo il Mugello, ma penso che non vedremo grandi stravolgimenti nel 2024”.
Meno che mai, secondo Pernat, vedremo il paventato (e clamoroso) addio alla Honda da parte di Marc Marquez. “Che si dica che potrebbe andare via ci sta, perché è vero che magari i rapporti non sono più quelli di una volta e a fronte di un Marquez ancora fortissimo non c’è più una moto altrettanto competitiva, ma c’è di mezzo un contratto faraonico che, a mio avviso, arriverà regolarmente a scadenza. Se Marc Marquez andrà via dalla Honda sarà nel 2025”. Tempi più brevi, invece, si potrebbero aspettare per vedere l’altro pupillo di Carlo Pernat (oltre a Enea Bastianini) salire in MotoGP: Tony Arbolino. “Tony è un fenomeno e, con le dovute proporzioni sia inteso, mi ricorda un po’ Valentino Rossi, sia per quello stile di guida un po’ allungato, sia per il tipo di personaggio. Poi, sia chiaro, Valentino è stato Valentino e Tony deve invece dimostrare ancora tutto. Lo vedo molto maturato, probabilmente è pronto per la MotoGP, ma vedremo se ci sarà da aspettare. Di sicuro se Pedro Acosta merita la MotoGP la merita anche Tony Arbolino, perché per me, anche se sono di parte, è più forte, visto che Acosta sull’acqua fa fatica e Tony va fortissimo anche sull’acqua. Vedremo, io sto parlando un po’ con tutti, qualche porta la sto aprendo, ma è presto per capire cosa succederà concretamente e se ci saranno prospettive reali nello scenario che t’ho appena descritto. Te l’ho detto, il mercato è come me: momentaneamente bloccato”.
Con troppi punti di domanda sul futuro, quindi, meglio parlare del presente, almeno per quanto riguarda i due piloti che hanno scelto Carlo Pernat come loro manager. “Di Tony – ha concluso il genovese – ho già detto che è maturato tantissimo e che sta in un momento fantastico. Lo vedo sul pezzo, determinatissimo e anche con una convinzione che è da uomo e non più da ragazzino. Io nel titolo mondiale ci credo e, non ho problemi a ripeterlo, credo che non abbia proprio nulla in meno rispetto a Pedro Acosta. Per Enea Bastianini, invece, il momento è quello che è, ma gli infortuni fanno parte delle corse e Enea è uno tosto davvero. La scapola sta guarendo, ma è chiaro che ci vorrà del tempo. Penso che al Mugello lo rivedremo in sella alla sua Desmosedici, anche se a darcene la certezza sarà l’esito di un test che farà nei prossimi giorni, ma comunque non potrà essere da subito nella migliore condizione. Il suo è stato un infortunio delicato, il ritorno dovrà viverlo come un nuovo inizio, ma non ho dubbi sul fatto che Enea con la Desmosedici del team ufficiale potrà confermare d’essere il campione che è”.