Carlo Pernat non ne può già più. L’ha detto nell’ormai immancabile “telefonata di buon anno” che, manco a dirlo, s’è trasformata nella prima intervista del 2024 al manager più vincente delle due ruote. L’istrionico genovese sembra aver mantenuto il solito spirito verace e anche adesso che è alle prese con una brutta bronchite, ha solo una cosa in testa. No, non è quello che abbiamo pensato tutti. O, almeno, non è quello che ci ha detto. Il chiodo fisso, piuttosto, sono le corse in moto.
La verità – ha sbuffato subito dopo gli auguri e prima dei suoi stessi fuochi d'artificio – è che non ne posso più.
Di cosa?
Di stare senza corse. Le corse sono così: durante la stagione non vedi l’ora di andare in vacanza. Poi, però, appena stai qualche giorno in vacanza ti metti a fare di tutto per programmare la stagione successiva, quasi illudendoti che questo possa far sì che si accorcino i tempi.
Non sei un ragazzino, pensarla ancora così è qualcosa che ti fa onore…
Le corse sono state la mia vita. Io non so fare altro e non voglio fare altro. Non saprei nemmeno immaginare la vita che avrei vissuto senza questa passione. Guarda che non scherzo: io in questi giorni, tolti i momenti con la famiglia per il Natale, non ho fatto altro che organizzare le prime trasferte per il 2024. Ho già fatto tutto per quanto riguarda i test sia in Malesia che in Qatar e adesso mi metto a vedere aerei e hotel per le prime gare. Se non penso alle corse mi annoio. M’è venuta pure la bronchite a stare fermo (scherza, ndr)
Se queste sono le premesse, Carlo Pernat non pensa mai di smettere?
Francamente no. Sono consapevole che non si può lavorare in eterno, ma non sono di quelli che si danno una data o fissano una scadenza. Quando sentirò l’esigenza di fermarmi mi fermerò. Però posso lanciare una provocazione: raggiungo Giacomo Agostini e smetto!
Quanti titoli mondiali ti mancano?
Due e ho due piloti che possono ambire al titolo: Enea Bastianini e Tony Arbolino. Quindi oh, potrebbe succedere già tutto nel 2024. Magari sarà il mio ultimo anno (ride, ndr)…
Quindi hai vinto tredici titoli mondiali?
Eh sì, ma mica tutti in MotoGP. In verità il conto l’ho perso, ma a occhio mi viene da dire tredici. Sono nelle due ruote da una vita, ho cominciato con il cross, poi la velocità, persino il trial e la Dakar. Agostini ha vinto quindici titoli mondiali da pilota, io voglio vincerli da manager. Punto più in alto possibile.
Credi realmente che i piloti che assisti in questo momento, Enea Bastianini e Tony Arbolino, possano riuscirci?
L’hanno già dimostrato che possono riuscirci. Tony ha avuto una seconda parte di stagione in Moto2 un po’ così, ma il suo talento non è in discussione. La MotoGP per lui è quasi una certezza, se pensiamo che l’ha sfiorata anche quest’anno e che le cose sono andate come sono andate solo per una serie di circostanze sfavorevoli, e deve provare ad arrivarci da campione del mondo della Moto2. Enea Bastianini, invece, è già un campione del mondo e ha tutte le carte in regola per fare suo anche il titolo della MotoGP. Non dobbiamo considerare il 2023, perché davvero a Enea è capitato di tutto e è stato un anno terribile.
Jorge Martin sembra aver digerito decisamente male la decisione di Ducati di confermare Bastianini nel team ufficiale. E spesso non è stato carinissimo, soprattutto ultimamente, nei confronti di Enea…
C’era un contratto e c’è stata un’opzione fatta valere a agosto da Ducati stessa. Però una cosa voglio dirla, perché leggo dichiarazioni in giro che un po’ cominciano a darmi fastidio: Jorge Martin non sta facendo una gran bella figura a tornare sempre sulla questione. Penso che i piloti debbano far parlare la pista. Enea Bastianini l’ha fatta parlare nel 2022, stravincendo il confronto proprio con Martin. Martin, invece, senza nulla togliere alla sua stagione 2023 che è stata straordinaria, non può dire di aver stravinto su Bastianini, visto che Enea, di fatto, non c’è mai stato. E ha comunque vinto una gara quest’anno, anche se pure lì Martin ha dovuto dire la sua. Quindi, fossi in Martin, aspetterei il confronto diretto, ma ognuno fa le sue scelte e dice quello che vuole. Ci mancherebbe…
Quindi metti Enea Bastianini tra i favoriti al titolo per il 2024?
Certo che ce lo metto. Anzi, vi dico proprio attenzione a Bastianini! Perché la Desmosedici 2023 è stata una moto molto particolare, ma la 2024 è paradossalmente più simile alla 2022. E’ vero che la Ducati è la moto migliore, ma la 2023 ha avuto le sue criticità e non è che non si può dire. Anzi, dirlo rende onore a Pecco Bagnaia, perché ha vinto lo stesso e lo ha fatto anche sobbarcando per intero sulle sue spalle tutto il lavoro di sviluppo. In alcuni circuiti, quest’anno, la Desmosedici 2023 non è stata migliore della precedente, fidatevi di Carlo Pernat
Oltre a Bastianini chi sono i favoriti di Carlo Pernat?
Pecco Bagnaia è scontato. L’ho appena detto: è un grande campione e sarà lui l’uomo da battere. E poi, se mi chiedi una triade, ti dico Bastianini, appunto, e Marc Marquez.
Addirittura…
Signori, ma di che stiamo parlando? Vogliamo mica mettere in discussione il talento di Marquez? Certo che lo metto tra i favoriti. Guiderà una gran moto e sarà nel box di una squadra che è straordinaria e che saprà creargli l’ambiente ideale intorno: in Gresini fanno le cose per bene.
E come outsider chi vedi particolarmente pericoloso?
I due della VR46. Anche quello è un gran bel team e sia Marco Bezzecchi che Fabio Di Giannantonio potranno dire la loro. Il primo, Bezzecchi, è uno forte davvero e io di piloti ne ho visti tanti. L’altro, Di Giannantonio, ha avuto un finale di stagione pazzesco, sembrava un altro. A qualcuno potrà sembrare un’eresia, ma vi dico che il Diggia visto nel finale del 2023 è uno che può tranquillamente giocarsi il mondiale con chiunque. Io dico sempre che ai piloti glielo vedi negli occhi quando fanno lo step da piloti a campioni e negli occhi di Fabio Di Giannantonio io quello step l’ho visto. E’ maturato in maniera incredibile e gli vedevi una fame addosso che intimidiva. Se ricomincia come ha finito saranno guai per tutti.
Tieni fuori dai favoriti Fabio Quartararo, però…
Non lo tengo fuori io, lo tiene fuori Yamaha. Fabio Quartararo, al momento, è probabilmente il pilota più veloce e performante di tutto il paddock, ma con quella moto lì non vai da nessuna parte. Però è anche vero che Yamaha è un colosso e magari in questi mesi gli ingegneri giapponesi sono riusciti a tirare fuori un progetto rivoluzionato. Se sarà così, anche Quartararo sarà della partita. La vera bestemmia del 2023 è stata che Marc Marquez e Fabio Quartararo non siano stati nelle condizioni di giocarsela. Tornando al pronostico, invece, forse qualcosa di buono potrà farlo anche Brad Binder, ma francamente non penso che potrà giocarsi il titolo.
E la tua Aprilia?
Ah, la mia Aprilia. Quanto mi piacerebbe vedere l’Aprilia vincere un mondiale: lì c’è gran parte della mia storia. Però non ho molta fiducia nei piloti Aprilia: Aleix Espargarò sta facendo miracoli, ma non è eterno e comincia a avere un’età, maverick Vinales, invece, non riesce a trovare costanza. Pecco Bagnaia, quest’anno, ha dimostrato che senza la costanza puoi vincere qualche gara, ma più in là di lì non vai. Però l’Aprilia, secondo me, è una gran buona moto e credo che a conti fatti sia l’unica vera rivale della Ducati, almeno per adesso.