Possibile che passasse un mese senza tirare fuori il 2015 e la rivalità tra Marc Marquez e Valentino Rossi? Impossibile, visto che ormai è impossibile da quasi nove anni. Tanto che puntualmente, questa volta in Spagna, c’è stato chi anche all’inizio del 2024 ha voluto chiedere a Marc Marquez di parlare nuovamente di Valentino Rossi. Questa volta, però, chi si aspettava parole al veleno o la solita freddezza ha dovuto ricredersi. Perché il 93 ha voluto mettere le cose in chiaro: la rivalità è un conto, ma i numeri sono numeri e rappresentano, invece, la verità. Una cosa non esclude l’altra e meno che mai la nega. Dovrebbe essere scontato, quasi banale, ma per chi vive di solo tifo e prese di posizione che nemmeno gli ultras del calcio, sembra decisamente difficile da capire. Tanto che Marc Marquez ha provato a essere ancora più chiaro.
“Valentino Rossi è stato uno dei più grandi piloti, il più grande pilota della MotoGP. È una grande leggenda – ha ribadito Marquez - Giacomo Agostini è un’altra leggenda, Mick Doohan un’altra leggenda… Tutti i piloti che vincono un campionato sono super-piloti. Alcuni sono fortunati con gli infortuni, altri meno. Alcuni di loro hanno gestito meglio la situazione. E' un onore vedere il mio nome tra queste leggende”.
Insomma, “Valentino Rossi è il più grande pilota” della MotoGP moderna e a dirlo, come in realtà ha sempre fatto anche se magari in maniera meno esplicita, è proprio Marc Marquez. Nessuna mano tesa, quindi, nessuna volontà di accaparrarsi simpatie, ma solo una presa d’atto. E la rivalità, che comunque resta così come restano le ferite che i due ritengono di essersi fatti a vicenda, non c’entra assolutamente niente e non vieta di giungere a una conclusione che è figlia di numeri incontestabili. Ciò che invece non resta, ma perché in verità non c’è mai stata, è l’ossessione. Che significa? Significa che Marc Marquez non ha scelto Ducati e il Team Gresini per eguagliare Valentino Rossi. Ma semplicemente per vincere ancora, che poi è il desiderio di ogni grande campione. Il fatto che vincere ancora significherebbe raggiungere il nono mondiale, proprio come Rossi, è una semplice coincidenza di numeri, come lo stesso Marquez ha più volte spiegato.
Così come ha spiegato che al momento l’obiettivo è un altro e ha a che fare, più che con il titolo mondiale, con il ritorno sul gradino più alto del podio. “Per il momento non credo che eguaglierò il record di Rossi perché sono lontano dal mio livello – ha concluso - E non posso affrontare la prossima stagione pensando di vincere il titolo. Sono già passati due anni dall'ultima volta che ho vinto una sola gara. Con questa statistica non posso dire di puntare così in alto. Prima di tutto devo acquisire fiducia, costruire le basi, poi iniziare ad essere più veloce e cercare di migliorare in futuro”. La famiglia di Faenza e la Ducati Desmosedici (anche se quella di Zarco) sono l’ambiente e il mezzo ideali per riuscirci. Ed è per questo, solo per questo e al di là delle ricostruzioni delle tifoserie gialle o rosse e blu, che Marc Marquez ha scelto di lasciare la Honda.