“C’è solo una condizione per cui Marc Marquez potrebbe non provare ad essere in pista già dal primo GP del 28 marzo: se lo legano!” – Carlo Pernat scherza sempre e ha una battuta su tutto, ma di piloti mossi dal sacro fuoco del “voglio correre” ne ha visti fin troppi nella sua lunghissima carriera da manager nel motorsport ed è pronto a scommettere che l’otto volte campione del mondo sarà in Qatar. Tanto che la prima domanda della nostra intervista l’ha fatta lui: “Ma davvero c’è qualcuno che pensa che Marquez non ci proverà? Belin questo è fermo da mesi, l’altro giorno neanche un’ora dopo aver avuto l’ok dai medici era sopra una moto. Come si fa a pensare che non ci proverà?”.
Quindi sei pronto a scommettere che sarà in griglia nel GP inaugurale del 28 marzo?
No, guarda che sono genovese, non è mica facile spillarmi soldi. E poi il verbo scommettere non è che mi piaccia tantissimo. Non dico che sarà in griglia in Qatar già dalla prima gara, ma che sicuramente sta lavorando come un forsennato per esserci. Basta vedere lo sguardo che ha nelle foto che pubblica, chiunque ha avuto a che fare con i piloti è capace di riconoscere quegli occhi. Sente che c’è una possibilità e a quella si sta aggrappando. Raggiungerà il Qatar prima della prima gara e ci proverà. Poi, certo, i fattori in campo sono tanti e non è detto che sarà al via, ma tanto Honda avrà già lì Stefan Bradl. Se non vedremo Marc Marquez sotto il semaforo il 28 marzo ci sarà il 4 aprile.
E sarà competitivo da subito?
Stiamo parlando di Marc Marquez, non di uno che sta lì per caso. Magari all’inizio dovrà riprendere le misure con la sua Honda, i circuiti, la pressione della gara, ma da qui a dire che sarà fuori dai giochi per il mondiale ce ne corre. Se il suo fisico, e la sua spalla in particolare, sono a posto, sarà in grado di giocarsela già da questa stagione.
Una stagione che si è ufficialmente aperta proprio sul circuito di Losail, con i sei giorni di test che hanno fornito già qualche indicazione. Che mondiale sarà?
Il livello rispetto allo scorso anno si è alzato, anche da punto di vista tecnico. Credevo che con il congelamento dei motori non avremmo visto grossi cambiamenti, invece sono stato smentito. Hanno girato veramente forte a Losail e, esclusa Ducati che qui è sempre andata fortissimo, vedo una situazione di grande equilibrio. Ho l’impressione che vedremo delle gran sportellate quest’anno, intese come bagarre accese e battaglie all’ultimo giro, non certo come colpi proibiti o scorrettezze.
Quindi sul nome di un favorito non ti sbilanci?
Quando è così è facile dire chi vincerà sicuramente: vincerà lo spettacolo. Vanno veramente tutti molto forte. Qui in Qatar abbiamo visto che le Ducati forse hanno qualcosina in più, e quindi potrei dirti Jack Miller, ma da Portimao il presunto vantaggio sarà già ridotto. Dovrei dirti cinque o sei nomi, non avrebbe senso.
E ci sarebbe anche il nome di Valentino Rossi?
Ce lo metterei, se non altro per rispetto di tutto quello che ha dato per questo sport. Ma, francamente, pur avendolo visto veramente in forma, faccio fatica a pensare che potrà lottare per la vittoria del mondiale. Vedo meglio il suo compagno di squadra. Ma quando c’è di mezzo Valentino Rossi non bisogna mai dire mai, perché ha già dimostrato che lui non ha gli stessi limiti dei comuni mortali e, ripeto, qui a Losail l’ho visto veramente con l’entusiasmo di un debuttante. La nuova squadra sarà un grande stimolo.
A proposito di debuttanti, il tuo Enea Bastianini come ha commentato l’esordio?
E’ gasatissimo. Ed è andato anche forte, non pensavo che sarebbe riuscito a girare su certi tempi già da subito. La MotoGP non c’entra niente con la Moto2 e la Desmosedici non è certo la più docile delle motociclette, invece s’è trovato benissimo. Ed è contento perché i primi feedback sono stati straordinari. Enea ha un talento pazzesco e adesso che, maturando, ha trovato anche metodo e costanza, ci farà vedere cose grandi, poi ha uno stile di guida che si adatta moltissimo alla classe regina di oggi. E comunque tutti e tre i debuttanti quest’anno sono tosti un bel po’, pur essendo diversissimi: Martin ha un gran talento, ma forse è uno che tende troppo a strafare, Enea ne ha altrettanto ma ha bisogno di lavorare in un certo modo, Marini, infine, è forse quello che per talento è un filo sotto agli altri due, ma colma il tutto con una capacità di studiare ogni cosa e curare ogni dettaglio che è mostruosa. Dentro un mondiale che sarà combattutissimo ed equilibrato, quindi, ce ne sarà un altro, quello per il rookie dell’anno, che lo sarà altrettanto.
Non si può chiudere un’intervista con Carlo Pernat senza aver toccato l’argomento Aprilia…
Questa volta lo tocco volentieri, perché c’è da commentare qualcosa di molto bello: hanno fatto una gran moto. I tempi fatti da Aleix Espargarò dimostrano che Aprilia è sulla strada giusta per quanto riguarda la RS-GP.
E per quanto riguarda il resto?
Mi risulta che al resto ci stanno lavorando. Come la pensa Carlo Pernat è noto da sempre: dovrebbero corteggiare in ogni modo Andrea Dovizioso. Loro in questo momento sono senza collaudatore. Ma adesso sembra che qualcosa in questo senso si stia muovendo, forse perché i progressi dimostrati qui a Losail dalla moto di Noale hanno fatto vacillare le certezze del Dovi. Si dice che proverà la RS-GP nei test privati di Jerez e non mi sembra una cosa campata per aria. Certezze su questa indiscrezione non ne ho e mi limito a dire che ne ho sentito parlare anche io di questa ipotesi. E l’esperienza mi ha insegnato che quando sono in tanti a parlare, significa che qualcosa di vero c’è.
Un’ultima curiosità: hai detto in continuazione “qui in Qatar”, significa che non sei tornato in Italia?
La mia casa è il mondo, da tanti anni ormai. A parte le battute, ho preferito restare qui ed evitare di muovermi troppo in un periodo così delicato. Tanti del paddock hanno fatto la stessa scelta, la stragrande maggioranza. Il sei aprile, dopo il secondo GP tornerò a casa. Ho anche fatto il vaccino qui, grazie all’opportunità concessa dal governo del Qatar e al lavoro di Carmelo Ezpeleta. Nelle prossime settimane farò la seconda dose e per il momento non mi muovo da qui, tanto Carlo Pernat un modo per non annoiarsi lo trova ovunque.