Franco Morbidelli e Valentino Rossi al primo giorno da compagni di box hanno evocato quegli studenti che si conoscono da una vita, ma che, al primo anno di università, decidono di prendere casa insieme e scoprono le abitudini nascoste, uno dell’altro. E’ andata più o meno così anche oggi, con Morbidelli che presentandosi alla stampa l’ha buttata subito a ridere: “Valentino? Parla fortissimo nel box, l’ho sentito chiacchierare tutto il tempo, mi sono divertito ad ascoltare cosa avesse da dire”.
I due non si sono confrontati direttamente ed hanno portato avanti ognuno il proprio lavoro ed anche la pista non gli ha dato occasione di fare qualche tratto vicini. “Io ho praticamente girato sempre da solo – ha spiegato Morbidelli – Ho visto un attimo Uccio e gli ho chiesto di Vale, come andasse con il feeling. Mi ha risposto che era molto felice e sta molto bene nel team. E’ stata una giornata speciale per la squadra. Il lavoro è appena iniziato, spero possa andare bene sia a lui che a me. Magari non così bene come me”. E se uno ha notato il tono di voce, l’altro ha sottolineato (sempre scherzosamente, sia inteso) di aver dovuto modificare le proprie abitudini. “Morbidelli? E’ vero che urlo, non sento il tono della mia voce. Avere Franco è il migliore compagno di squadra che potevo pensare, ci alleniamo con tutto, ci sfidiamo con tutto: anche oggi è andato molto forte, è bello stare in quel box anche se sto a destra. Io sono sempre stato a sinistra, all’inizio ho parlato con Wilko, mi ha spiegato che per Franco era importante stare a sinistra: alla fine per me non è così importante, non ci sono problemi. Oggi Franco è andato molto forte, ma io nei test guardo a me, qui vanno tutti fortissimo”.
Morbidelli: meglio i fiori dei diavoli (riferimento a Quartararo?)
Battute a parte, Rossi si è detto molto soddisfatto del passo, anche se non è riuscito ad andare oltre il 14esimo crono, mentre per l’italobrasiliano è stata una giornata decisamente positiva, visto che la sua M1 è stata la più veloce di tutte le Yamaha, con il settimo crono di giornata e un buon feeling con gli aggiornamenti concessi per la sua SpecA. “La moto – ha spiegato – è molto migliorata rispetto al 2020. Ho avuto tanti piccoli dettagli nuovi, devo ringraziare la Yamaha. Abbiamo lavorato bene. Rispetto alla stagione scorsa la M1 è cambiata, in puro stile Yamaha. non posso entrare nei dettagli, perché non li conosco, ma Ramon Forcada mi ha mostrato la lista dei cambiamenti ed è piuttosto lunga. Oggi in rettilineo non ero ultimo come l’anno scorso: sono contento di questo. Domani lavoreremo sull’elettronica, oggi non abbiamo toccato niente, dobbiamo provare una forcella differente. Yamaha mi sta supportando anche se non sono un pilota ufficiale: sento la presenza della Yamaha dalla mia parte”.
Niente moto ufficiale, dunque, ma trattamento da vicecampione del mondo per un Franco Morbidelli che è apparso concentratissimo e che anche nei giorni scorsi non ha nascosto di credere fortemente nella possibilità di fare suo il mondiale. Spiegando di voler mettere a frutto il meglio del suo sangue italiano e il meglio del suo sangue brasiliano, così come ha fatto nel nuovo casco con cui si è presentato in questa prima giornata di test a Losail. “Volevamo cambiare qualcosa nel casco quest’anno – ha raccontato - abbiamo avuto l’idea di mettere qualche fiore: in un mondo e ambiente così aggressivo, portare qualcosa come i fiori non è normale e usuale, non comunicano aggressività o rabbia, come potrebbe fare per esempio un diavolo o qualcosa di più “racing”. Aldo Drudi mi ha fatto questa proposta e l’ho accettata: volevo mantenere le due bandiere, ci sono tipici fiori brasiliani dalla parte della bandiera brasiliana ed europei e italiani dalla parte del tricolore”.
Rossi: la vera esperta è mamma Stefania
La sensazione è stata quella delle prime volte. Perché è vero che dopo 26 anni nel motomondiale tutto è quasi abitudine, ma il cambio di team ha fornito nuove motivazioni. A cui si è aggiunta anche l’emozione di sapere che il fratello Luca Marini era in pista con lui. Valentino Rossi non ha nascosto che questa, per lui, è stata una giornata speciale. Anche se ha ammesso che c’è qualcuno, a Tavullia, che di sicuro queste emozioni le ha vissute in maniera ancora più intensa: “Mamma Stefania è sempre molto tecnica – ha detto il 46 - dice sempre cose interessanti, ha sempre domande molto tecniche e è divertente ascoltarla. Ha grande esperienza, più di me: ha iniziato seguendo Graziano, poi me, poi Luca”.
Quel Luca che oggi era sullo stesso asfalto, in sella ad una Ducati Desmosedici, ma che Valentino non ha avuto modo di incrociare: “Non ho visto Luca lungo il circuito, in MotoGp è difficile organizzare di incontrarsi in pista, ma ci proveremo prima della fine dei test” – ha affermato Valentino Rossi, prima di passare ad un bilancio di questa prima giornata: “Buona prima giornata, mi sono divertito, è stata eccitante. La moto è la stessa, nel team c’è una buona atmosfera per lavorare. Non è un grande risultato, ma il passo non è male. Ci sono tanti piloti che vanno forte e sono competitivo, bisogna essere efficaci. Questa mattina ero eccitato per la nuova avventura, tutto nuovo: questo mi dà grande motivazione. Ma la M1 è quella”. Ed in questa ultima frase sembra esserci la consapevolezza che il lavoro da fare è ancora tanto e che i problemi lamentati nelle ultime due stagioni, sostanzialmente, sono gli stessi.
“Yamaha ha cercato di migliorare la moto, hanno lavorato duro, avevamo qualcosa di nuovo da provare, anche se oggi mi sono concentrato più sulla base – ha spiegato - Ho fatto qualche giro con il nuovo telaio, la prima impressione non è male, ma ho fatto solo cinque o sei giri perché ci siamo concentrati sulla moto standard. Abbiamo anche altre cose da provare, con cinque giorni di test puoi suddividere il lavoro. Anche domani faremo delle comparative di telaio: questa è una pista non proprio adatta per provare il telaio nuovo, ma bisogna farlo. Dentro al box ho visto una grandissima passione, sono molto bravi. Ci sono ancora die ruoli da definire, chi mette gli adesivi, chi gestisce alcune cose, ma l’ambiente è molto buono. 26 stagioni sono tantissime, una vita, non una carriera… Ma sono in forma, anche se ci sono tanti giovani e il livello è altissimo. Ma sono molto motivato, mi sono allenato duro in inverno, l’approccio è lo stesso”.