La butto a ridere, ma c’è da piangere: “Non c’è Marc Marquez, ma torneranno le ombrelline”. Carlo Pernat sceglie da solo il titolo per l’ultima chiacchierata prima delle tappe finali del motomondiale 2021 a Portimao e Valencia. E, di fatto, sceglie anche due temi: l’infortunio di Marc Marquez e il ritorno in pista di “soggetti che per quanto mi riguarda sono più fondamentali delle moto e dei piloti, perché una MotoGP senza moto e senza piloti posso pure immaginarmela, ma senza ombrelline proprio no”.
La ragione per cui Carlo Pernat è arrabbiato, però, non ci mette molto a venire fuori da sola: “Più leggo il comunicato della Honda sull’assenza di Marc Marquez a Portimao e più non riesco a capire per quale ragione si ostinino a comunicazioni così fumose e che prestano così tanto il fianco a interpretazioni forzate e illazioni. E’ talmente assurdo dire così poco che io stesso comincio a convincermi che la botta alla testa non c’entri proprio nulla”. Ufficialmente, però, Honda ha affermato che il problema è solo una lieve commozione cerebrale e che Marquez e i suoi medici hanno preferito la via della prudenza. “Il tutto, però, senza mezza foto, senza una spiegazione dettagliata, eppure che su Marc Marquez c’è la curiosità più morbosa dovrebbe essere risaputo – ha aggiunto il manager genovese – Dire così poco significa voler nascondere qualcosa. E non vorrei che nella caduta in allenamento Marc Marquez possa essersi fatto male al braccio più che alla testa. Anche perché in tanti anni nelle corse in moto, le TAC le ho sempre viste fare immediatamente dopo l’incidente e subito prima di dover scendere in griglia. Non s’è mai vista la TAC a quattro giorni di distanza. Nel senso che un pilota vuole provarci sempre e, quindi, dopo il primo controllo il secondo di solito avviene a ridosso della gara, nell’ultimo minuto utile. Che si sia deciso già martedì di non farlo correre è oggettivamente strano”.
Voci particolari a conferma di questo, però, non ci sono nel paddock e lo stesso Pernat lo ammette, ribadendo, comunque, che sono in tanti ad avere un sospetto che è più figlio della comunicazione fumosa di Honda che di fatti concreti e riscontri oggettivi. “Marquez è, di fatto, il presente della MotoGP, non puoi limitarti a quattro righe e pretendere che non si scatenino illazioni di ogni tipo, soprattutto dopo quello che è successo l’anno scorso proprio all’otto volte campione del mondo. Io mi auguro di vederlo a Valencia, ma non sono così sicuro che ci sarà. Lo spero per lui, però, perché stava in un percorso di crescita che adesso potrebbe essersi interrotto”.
Percorso di crescita che non si interrompe, invece, è quello che ha per protagonista Enea Bastianini, con Carlo Pernat che gongola quando il discorso va a finire sul suo pupillo: “Enea è carichissimo, ha un talento pazzesco e finalmente riesce pure a esprimerlo. Tra l’altro, con il mondiale già assegnato, adesso c’è il titolo da miglior rookie che catalizza l’attenzione di tanti”. Di tanti e, in primis, di Ducati: “Il futuro per Enea è con Ducati, l’anno prossimo nel team Gresini e con una moto molto simile alle ufficiali. Adesso, invece, c’è questo minimondiale da vincere e secondo me, anche se la sua Desmosedici non è dello stesso livello, può farcela. In ballo c’è parecchio e, se mi consentite un paragone, credo che Bastianini sia un Bagnaia e Martin un Miller”. Il messaggio a Ducati è piuttosto chiaro.