La MotoGP arriva a metà stagione - appena un filo oltre - e le statistiche sui piloti cominciano ad avere un senso. Così, in attesa del GP di Gran Bretagna a Silverstone il prossimo 7 agosto, Carlo Pernat ha stilato le sue pagelle personali per GPOne, raccolte in due diversi articoli. Voti per tutti, da Fabio Quartararo che viaggia verso il secondo mondiale consecutivo al “suo” Enea Bastianini, il quale nonostante tre vittorie ha un po’ perso la strada per il podio. A colpire di più, però, è la Honda: le difficoltà croniche messe in luce in questa prima parte di stagione non sembrano potersi risolvere entro l’anno e, se per un altro costruttore si parlerebbe di un momento difficile, per Honda il discorso p diverso, d'altornde è la casa più importante e potente del campionato.
Così, dando un giudizio sui piloti, Pernat non salva nessuno dei 5, fatta esclusione per Marc Marquez che ha corso davvero troppo poco: “Non è giudicabile - ha spiegato il manager - Lui vorrebbe tornare a essere quello che era, ma non può per problemi fisici e psicologici. È nel momento più difficile della sua carriera, vedremo come andrà”. Discorso differente, invece, per il fratello Alex, che ha già ufficializzato un accordo con il Team Gresini: “Do 5 a Marquez, ma dovrei dare 3 alla Honda che lo ha completamente rovinato. Un pilota che ha vinto due titoli mondiali, uno in Moto3 e uno in Moto2, non può ridursi così. Prenderlo nel team ufficiale e dirgli subito che l’anno successivo sarebbe finito in quello satellite significa rovinarlo di testa. Avrebbero dovuto fare il percorso inverso, colpa della Honda”. Una colpa che, secondo il manager genovese, si riflette anche nei risultati di Pol Espargarò, il quale a sua volta si prepara a tornare in KTM dopo due anni nel Team Repsol: “Avrei potuto dargli meno di 5, ma mi rendo conto che la Honda tecnicamente non vale molto. Francamente è stata una scelta azzardata quella di prendere un pilota che non aveva vinto nulla e continua a non vincere nulla, tanto che ormai è già deciso che andrà via”.
Ne restano due. Niente di buono per il primo, Takaaki Nakagami, mai davvero competitivo e sempre più sotto pressione. Il giapponese, che corre nel Team LCR grazie ad Idemitsu, rischia di dover cedere la sua sella al connazionale Ai Ogura, in piena lotta per il titolo in Moto2: “Nakagami tiene sempre alta la bandiera del Sol Levante, è un kamikaze vero e proprio: quello che gli dicono di fare lui fa. Ha perso il treno due anni fa, quando era sempre nei primi 10, ad Argon era partito in pole position ma cadde subito. Poteva fare il salto di qualità ma non lo ha fatto”.
Infine, con Marc Marquez fuori per buona parte della stagione Honda ha richiamato il suo collaudatore Stefan Bradl. Il tedesco, oltre ad essersi recentemente infortunato, ha usato parole dure nei confronti di HRC anche dopo il Gran Premio di casa al Sachsenring: “È un collaudatore, prova tutto quello che gli dà la Honda e a volte si lamenta”, ha spiegato Pernat. “È chiaro che ha un lavoro molto difficile da portare avanti, ma da lui ci si aspettava qualcosa di più”. Questo, insomma, il bilancio della Honda. Per cambiare le cose restano almeno un paio di opportunità. La prima a Misano, quando i piloti (forse anche Marc Marquez) proveranno il prototipo 2023. La seconda invece a Valencia, quando Joan Mir vestirà la divisa HRC per la prima volta in carriera. Joan è veloce, pieno di talento e affamato, tutte cose che potrebbero dare una rinfrescata all’ambiente.