Ok Valentino Rossi, ok Marc Marquez, ma se la MotoGP non è una roba per pochissimi appassionati il merito è prima di tutto di Carmelo Ezpeleta. Controverso, a volte antipatico e fin troppo sicuro, decisionista all’inverosimile e pure un po’ chiacchierato. Ma capace, alla fine dei giochi, di avere sempre ragione, visto che in questo 2023 i numeri stanno parlando chiaro e, nonostante i due anni terribili del Covid, la crisi economica e pure qualche problema, i tifosi stanno tornando nei circuiti e davanti alle tv. Certo, non ci sono le folle oceaniche dei tempi di Valentino, ma i segnali di ripresa non mancano e Carmelo Ezpeleta ci mette orgogliosamente la firma.
“Mi fa un po’ sorridere – ha detto ai colleghi di SpeedWeek – che questo mondo sia poco aperto al cambiamento. A volte, nonostante io sia ormai anziano, mi sento come se fossi l’unico aperto ai cambiamenti, ma la verità è che cambiare è l’unico modo per garantirsi futuro”. Nella sua storia di timoniere delle corse in Moto, Carmelo Ezpeleta è stato l’artefice di tre grandi cambiamenti: “Dal mio punto di vista ci sono stati tre grandi cambiamenti: il passaggio dalle 500cc alle moto 4 tempi MotoGP nel 2002, poi la centralina unica nel 2016 e le misure di riduzione dei costi concordate con i team e il format introdotto in questa stagione. E personalmente penso che i primi due siano stati più significativi per la Coppa del Mondo rispetto al cambiamento più recente".
La parola d’ordine, quindi, è adeguarsi. Al tempo che passa, alle esigenze dello spettacolo, alla necessità di cambiare. Con il CEO di Dorna che risponde alla “Ezpeleta maniera” pure quando gli fanno notare che ormai c’è tanta Formula1 anche in MotoGP. “Penso che la MotoGP funzioni molto bene – ha detto - Abbiamo un ottimo Mondiale dal punto di vista agonistico, con gare molto serrate dove vincono anche i team privati. Ma questo deve essere spiegato meglio al mondo. Quando anni fa è stato detto che la Formula1 doveva copiare la MotoGP ho risposto che eravamo il secondo sport nel motorsport in assoluto e il primo nel motociclismo. Ora dico la stessa cosa: un confronto sovrapposto non è possibile. Detto questo, io copio tutto ciò che posso copiare da loro e loro copiano alcune cose da noi".
Una ammissione e pure una convinzione: non c’è nulla di male. Con Carmelo Ezpeleta che, sistemato il format del fine settimana di gara, adesso vuole concentrare gli sforzi sulla parte commerciale, tanto da aver chiesto in prestito dall’NBA il super manager Dan Rossomondo. “Dopo un processo di selezione, Rossomondo è stato scelto perché in precedenza aveva gestito un prodotto che stava vendendo molto bene – ha concluso il Ceo di Dorna - In quasi tutti i paesi del mondo, che tu sia un fan o meno, puoi trovare notizie sull'NBA. Rossomondo ha l'esperienza in questo e in altri aspetti, ad esempio l'area digitale. Sembra la persona giusta. Al momento il marketing non è la responsabilità che si sta assumendo. Probabilmente non sarà l'unico nuovo acquisto, ce ne saranno altri in futuro. L'importante ora è che Dan capisca bene l'azienda e che ci dia la sua opinione in breve tempo. Una volta che avremo questa risposta, vedremo cosa possiamo fare per compiere i passi che ritiene necessari. Di sicuro dovremo investire per spiegare cos'è la MotoGP".