Carmelo Ezpeleta crede che il peggio sia passato. Per il mondo colpito dalla pandemia, ma anche per la sua MotoGP: "Qualsiasi azienda in qualsiasi settore cerca di migliorare se può. Abbiamo passato un periodo difficile, abbiamo superato dei periodi bui con la FIM, all'IRTA, i costruttori, i giornalisti... Finalmente siamo riusciti a superare due anni difficili. Non crediamo che sia finita e siamo preparati, ma speriamo che nel 2022 e nel 2023 potremo davvero tornare alla normalità. Comunque abbiamo imparato molto su diverse questioni e durante la pandemia abbiamo visto cose che possono essere migliorate in un anno normale ed è su questo che stiamo lavorando".
Il boss della Dorna si gode l'equilibrio che regna sovrano nella classe regina grazie ai regolamenti introdotti negli ultimi anni. "Quello di cui vado più fiero, e ancor di più dopo il 2020 e il 2021, è l'unione tra tutte le parti coinvolte, con interessi diversi, con team, privati e factory, che vogliono un pezzo di torta: hanno saputo capire che il vantaggio generale del campionato richiedeva di fare cose diverse. Il consenso che abbiamo da circa 10-15 anni per portare avanti le cose, vista la grande diversità di opinioni, è ciò che mi rende più orgoglioso".
A chi, come i colleghi di Marca, gli propone un paragone con la Formula 1, Ezpeleta storce il naso: "Non mi piacerebbe avere un finale in MotoGP come quello in F1. Vorrei che ci fossero due piloti in lotta per il titolo nell'ultima gara, ma senza polemiche. Non mi piace che dopo la fine ci siano dubbi, che il secondo classificato non parli più. Di certo non me lo sogno. Come non sognavo, anche se tutti erano molto contenti dal punto di vista dell'impatto mediatico, con il pasticcio del 2015 tra Rossi e Marquez. Non sogno queste cose".