Durante la conferenza stampa al Mugello in cui annunciava la quarta operazione al braccio, in Minnesotam, sia Marc Marquez che Alberto Puig hanno lasciato cadere ogni tipo di previsione in termini di tempi di recupero. Difficile, se non impossibile, che i medici non abbiano fatto una stima per Marc e la sua squadra, la quale oltre al lato umano deve pensare anche al mondo concreto (costoso e velocissimo) della MotoGP. Secondo Manuel Pecino, giornalista spagnolo tra i più accreditati del paddock, i medici avrebbero preventivato a Marc Marquez un recupero di circa sei mesi a partire dall’operazione di giovedì 2 giugno. Il che significa saltare a piè pari tutta la stagione 2022, ritrovandosi nel migliore dei casi a guidare la nuova moto per la prossima stagione nei test di Valencia. Pare però che Marc Marquez sia tutt’altro che entusiasta della situazione e che il suo obiettivo dichiarato sia quello di scendere in pista già a Misano per i test del 5 settembre. Tre mesi contro sei quindi e la storia che si ripete.
Inutile dire che buona parte delle possibilità di Marc Marquez dipendono da come i medici troveranno il braccio (e di conseguenza da quanto grave sarà l’intervento) nonché di come andrà l’operazione, sufficientemente delicata da persuadere lo spagnolo a volare in America e affidarsi al più grande specialista del globo, il Dottor Joaquín Sánchez Sotelo.
Sempre secondo Manuel Pecino, Marc Marquez ha deciso di rinunciare al GP di casa di questo weekend, a Barcellona, proprio per avere più tempo di recupero in vista dei test di Misano, per un totale di tre mesi e tre giorni a ricordarci ancora una volta quanto l’8 volte campione del mondo sia ossessionato dal suo mestiere. Marc vuole la moto giusta per l’anno prossimo e iniziare a parlarne da subito, perché probabilmente nella sua testa il 2023 sarà la parola definitiva sulle sue possibilità di lottare per il titolo.
Adoriamo Marc Marquez. Per come corre, per quanto ci crede, per cosa è disposto a sacrificare. Ma forzare ancora una volta (l’ennesima) il rientro in pista è talmente folle da sembrare una barzelletta. Come se la moto fosse più importante del fisico, come se provare la moto a Misano potesse stravolgere le sue possibilità di lottare per la vittoria. Di tempi, rientri e dettagli sarà lo stesso Marc Marquez a parlarne una volta rientrato dagli Stati Uniti. Lui però, ancora una volta, resta il più grande avversario di sé stesso.