Per quanto il gesto di Max Biaggi sia lontano dall’apologia di fascismo viene da chiedersi se, nella settimana del Giorno della Memoria, fosse il caso di pubblicare una Instagram Story citando Benito Mussolini. Il Corsaro, infatti, durante una sessione di allenamento, ha inquadrato i suoi manubri per gli esercizi corredando la foto con la scritta “boia chi molla”, celebre motto del ventennio con cui si paragonavano i disertori di guerra ad assassini.
Non ci risulta che Max Biaggi sia un simpatizzante dell’estrema destra e, pensando al mondo di oggi sempre più attento al politicamente corretto, sembra evidente che il pilota romano abbia soltanto commesso una leggerezza. È probabile che Max l’abbia semplicemente trovata una frase adatta ad un allenamento in terrazza. Ma resta un episodio che, comunque la si voglia vedere, rimane di cattivo gusto e che ci riporta alla memoria le gesta di un altro sportivo, coinvolto, all'epoca, in una grande polemica per una scritta a pennarello su una maglietta: Gianluigi Buffon.
Il portiere della Juventus, all'epoca in forza al Parma, si presentò in conferenza stampa con la scritta "boia chi molla!" sulla casacca, sostenendo, in seguito, di non essere a conoscenza della connotazione politica di quel motto.
Lo sentiremo dire anche da Max Biaggi? Probabile! Evidentemente il pilota romano, oltre che le lezione di storia, non ha mai seguito neppure il calcio.