Valentino Rossi c’entra poco o niente. Il problema è stato la salute. Casey Stoner è tornato a parlare dei suoi anni in Ducati e di come, dopo il primo e storico mondiale vinto con la Rossa, avrebbe potuto ripetersi ancora se la salute non lo avesse abbandonato. E’ qualcosa che gli brucia ancora dentro e a maggior ragione adesso che nella storia di Ducati, pur restando una leggenda, non è più “l’unico”.
Per Stoner l’occasione di ripetersi è stata fallita non tanto nel 2008, l’anno del famoso sorpasso di Valentino Rossi a Laguna Seca e i primi problemi di natura psicologica, ma nel 2009. Perché la moto ormai era migliorata parecchio e perché c’era la possibilità di fare bene davvero, contrariamente alla sfortunata stagione precedente. Però è lì che cominciarono i primi sintomi della stanchezza cronica con cui Stoner fa i conti ormai da quindici anni circa.
“Dal Gran Premio di Barcellona –ha dichiarato - non mi sentivo in grado di guidare la mia moto pur sapendo di essere in grado di vincere. Gli esami che ho fatto in Australia hanno rivelato che avevo la pressione molto bassa, che mi mancava il sodio e che avevo problemi ad assimilare il lattosio. I medici che mi hanno curato mi hanno detto che dovevo fare una pausa e riposare. È stata la decisione più difficile della mia carriera. Per me è stato molto frustrante, perché non ero mai rimasto senza guidare per così tanto tempo. Se non avessi avuto questi problemi di salute nel 2009, avrei potuto vincere un secondo titolo con la Ducati“.
Adesso, a provare ciò che non è riuscito nemmeno a Casey Stoner sarà Pecco Bagnaia, anche se è chiaro che un confronto reale non può esistere perché la MotoGP di oggi è troppo diversa da quella di allora e anche la Desmosedici non è, come allora, la moto più scorbutica e difficile da far andare forte. L’australiano e il campione del mondo in carica hanno avuto anche occasione di conoscersi personalmente ormai un paio d’anni fa, con Stoner che ha riferito di aver anche dato diversi consigli a Bagnaia. “E’ un grande ragazzo e per me è molto bello lavorare con qualcuno che apprezza davvero il mio aiuto” – ha recentemente detto l’australiano. Ora però, visto che sempre di piloti stiamo parlando, bisognerà vedere se per Stoner sarà altrettanto bello pensare che Pecco potrebbe fare meglio di lui.