Casey Stoner sembra credere più nel Team Gresini che in Marc Marquez. Fermi tutti: non è una critica del pilota australiano, ma una analisi che – al netto del tifo – può pure essere più che giusta. Perché il pilota australiano ha una certezza: “Non basta guidare una Desmosedici per vincere un titolo mondiale”. E ne ha anche un’altra: “Il Team Gresini ha già dimostrato di saper giocare alla pari con gli ufficiali e avere una moto dell’anno precedente potrebbe, paradossalmente, risultare un vantaggio”. E’ quello che viene da dire leggendo l’intervista che il 27 ha rilasciato a AS.com, parlando proprio dell’arrivo dell’otto volte campione del mondo in sella alla moto di Borgo Panigale, e che è tornata attuale in questi giorni di motomondiale finito e aspettative per la prossima stagione.
“Non penso che per Marc sarà così facile tornare a vincere – ha detto senza mezzi termini - Con la Ducati probabilmente avrà una moto leggermente migliore di quella che guidava, ma conosceva molto bene la Honda. Ora che andrà in Ducati vedremo se sarà in grado di adattarsi a questo, perché vediamo che molti piloti Ducati fanno ancora tanta fatica con la gestione dell’anteriore. Quello è il punto debole di quella moto”. Un punto debole con cui Marc Marquez dovrà fare i conti, arrivando anche a modificare un po’ il suo stile di guida. “Dovremo aspettare e vedere come si comporterà Marc – ha aggiunto l’australiano - Non basta salire su una moto e poi andare a vincere il Campionato, ma se c’è un pilota che può riuscirci è proprio Marquez. Penso ancora che Marc sia probabilmente il miglior pilota sulla griglia”.
L’otto volte campione del mondo, sempre secondo Stoner, dovrà portare avanti un lavoro più legato alla moto e un altro invece più legato alla sua persona, dopo tanti anni di sofferenza: “Dovrà ritrovare la fiducia e spero che gli infortuni e tutto il resto siano un ricordo del passato e che possa concentrarsi e regalarci dei grandi momenti”.
Adeguarsi e ritrovarsi, dunque, come imperativo per vincere, ma anche come unici veri limiti per rischiare di non riuscirci. Con Casey Stoner che risponde, anche se in maniera non diretta, a Marco Melandri e a tutti quelli che sostengono che un team privato non vincerà mai il titolo contro i piloti di un team ufficiale. “Io credo che ci sia alcun problema a vincere in questo modo, soprattutto al giorno d’oggi c’è molta meno differenza tra moto ufficiali e satelliti”. Anzi, secondo Casey Stoner essere in un team privato potrebbe addirittura risultare anche un vantaggio, soprattutto se quel team è quello della famiglia Gresini, con alle spalle esperienze di ottima gestione e tecnici più che preparati. “In questa MotoGP tutto ciò che di nuovo viene portato sulla moto non è sempre un miglioramento e non è adatto a tutti. Basta lavorare con quello che si ha e sfruttarlo al meglio. La maggior parte delle volte è più facile, perché la moto dell’anno precedente è già conosciuta, funziona molto bene: tutti conoscono i set-up, tutti sanno cosa fare. Il Team Gresini può vincere il campionato con una moto satellite e non vedo ragione in chi sostiene il contrario”.