Dopo l’ultima gara di Valentino Rossi a Valencia, in tanti stanno ora ricordando i migliori momenti vissuti in pista con il Dottore. Come Casey Stoner, l’australiano che per alcuni anni ha ingaggiato feroci bagarre in pista con il pilota di Tavullia. Alla Gazzetta dello sport ha spiegato che, anche dall’incontro-scontro con Valentino, ha però imparato a vincere: “Ancora prima di arrivare nel Mondiale sentivo di poter diventare campione del mondo. Non ho mai pensato a Valentino come l’avversario da battere, perché non c’era nessuno che vedessi come ‘il rivale’. Non ero arrogante, ma avevo un obiettivo e non contava altro. Ma dopo il primo anno in MotoGP, vedendo le cose da dentro, il mio rispetto per lui era cresciuto, in quel momento pensavo che fosse qualcuno quasi impossibile da battere. E invece… Neanche in Ducati pensavano che potessi lottare per il Mondiale, ero solo uno che aveva tappato un buco, che costava poco e di cui sbarazzarsi a fine anno. Nessuno si aspettava nulla, ma per la prima volta una squadra era lì per me, e invece di dirmi cosa dovevo fare, mi si chiedeva di cosa avessi bisogno. È cambiato tutto, e io ero pronto a far di tutto per ripagarli. Quando Valentino ha capito che ero un pericolo, ha iniziato a creare problemi, con i media o sui circuiti. Non ci ero abituato, e l’ho accusato. Tutti dicono che nel 2008 mi ha battuto – racconta Stoner -, ma la gente si è dimenticata i punti persi fino a metà stagione. E a Laguna Seca Valentino ha mostrato chi veramente era, lì ho sottostimato ciò di cui la gente è capace solo per vincere una gara. Io quel sorpasso non lo avrei potuto fare, se toccavo qualcuno e lo spostavo mi sentivo in colpa. Era la parte stupida del mio carattere, ma era quello che mi faceva dormire la notte. La gente pensa che sia stato il punto di svolta della stagione, invece lo è stato della mia carriera, perché da quel momento mi son detto non mi sarei più preoccupato di pensare agli altri, che avrei corso solo per me stesso”. E infatti, ammette Stoner, che da quel momento ha iniziato a pensare da vero vincente: “Pensare così mi ha aiutato gli anni successivi. Con Rossi abbiamo fatto grandi sfide. La più bella? In Qatar 2008, dove anche lui aveva le Bridgestone, ero così in controllo che fu quasi facile, ma a me piace pensare a Barcellona 2007, lì le Bridgestone non erano allo stesso livello delle Michelin. Aveva un ritmo superiore, ma lottando come un matto ho vinto io. Ora lui si ferma, diventerà papà, ha il suo team, è in pace con sé stesso ed è molto ricco. E io spero di andare a cena con lui, per raccontarci, dal nostro punto di vista, quelle che sono state le nostre sfide”.
Parlano i rivali. Casey Stoner:
“Il sorpasso di Valentino a Laguna Seca
non l'avrei fatto, però...”
Il pilota australiano ha debuttato nel Mondiale 125 nel 2001, 4 anni più tardi è secondo con l’Aprilia nella 250. Poi dal 2006 è in MotoGP: l’anno dopo regala alla Ducati il suo primo e unico Mondiale. Nel 2011 il bis in sella alla Honda. Smette nel 2012 dopo 38 vittorie nella classe regina. Oggi celebra Rossi e racconta le loro più grandi sfide, augurandosi di “andare a cena con Valentino per confrontarci”
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