Guida la classifica del Campionato del Mondo di Moto2, si allena con i migliori piloti italiani ogni giorno e, per lui, è prossimo anche il salto in Classe Regina. Celestino Vietti è uno di quelli che ha realizzato il sogno e, adesso, per lui la strada sembra tutta in discesa. Ma non è stato sempre così e lo ha raccontato in una intervista a SpeedWeek in cui ha parlato dei tanti sacrifici fatti insieme al babbo e alla famiglia per poter stare nel giro delle corse e per superare anche “la problematica geografica”. Lui, infatti, è piemontese e in Italia chi vuole correre in moto (rarissimi casi a parte) deve quasi necessariamente avere a che fare con quel pezzo di terra tra la Romagna e le Marche che oggi è noto come Terra dei Motori.
“Ho iniziato grazie alla passione di mio padre – ha raccontato Vietti - È sempre stato un grande fan dei motori e degli sport motoristici in generale, avendo gareggiato in alcune competizioni quando era giovane. Tutta la famiglia ha raccolto questo entusiasmo. Prima mio fratello maggiore ha iniziato con la minimoto e poi io. Ho poi gareggiato nei primi campionati nazionali e passo dopo passo le ruote sono diventate sempre più grandi. Poi è arrivata l'Academy nel 2015: è stato un momento un po' chiave. La mia famiglia ha dovuto fare molti sacrifici perché abbiamo sempre dovuto percorrere molti chilometri per poter guidare una moto. Era qualcosa che sia io che lei volevamo davvero”.
La svolta, quindi, nell’incontro con Valentino Rossi e la VR46 Accademy, anche se entrare a far parte del cerchio magico del 46 ha comportato un altro sacrificio. “Allenarsi con Valentino Rossi è il massimo che ti può capitare, ma all’inizio è stata una gran fatica – ha raccontato ancora Vietti – Mi chiesero di trasferirmi dalle parti di Tavullia e io ero ancora minorenne. Non è stato facile, ma era per un sogno più grande. Ho dovuto imparare a fare le cose e cavarmela da solo. Guardando indietro ora, comuqnue, rifarei tutto da capo. Perché è così che sono cresciuto dal punto di vista sportivo e umano”.
Il resto lo hanno fatto i ragazzi dell’Accademy e Valentino Rossi: “E’ una struttura pazzesca e hai modo di allenarti tutti i giorni con i migliori piloti del mondo – ha concluso il leader della classifica di Moto2 – Valentino, poi, è un vero maestro. . Quando sono arrivato in Coppa del Mondo ero un ragazzo che si demoralizzava e arrabbiava troppo nelle fasi difficili. Anche nei weekend di gara, quando le cose andavano male, non riuscivo ad affrontarle con grande compostezza. Mi ha consigliato dei modi per stare un po' più calmo e prendere tutto con più gioia. Perché alla fine, tutto diventa più facile quando ti diverti. Sì, il più grande insegnamento di Vale è ciò che lui ha sempre fatto: cercare il divertimento oltre la performance”.