C'era grande curiosità per sapere come Charles Leclerc avrebbe preso le dimissioni di Mattia Binotto.
Gli errori di strategia commessi ai danni del monegasco dal muretto della Ferrari quest'anno hanno fatto discutere e alla fine il diretto interessato si è sfogato tanto che in molti hanno pensato che sia stato lui a chiedere la testa del suo boss.
Almeno via social però Leclerc ha commentato la notizia con un post quasi commosso: Grazie di tutto, Mattia. "Abbiamo trascorso insieme quattro anni molto intensi, di grandi soddisfazioni e anche, inevitabilmente, di momenti che ci hanno messo alla prova. La mia stima e il mio rispetto nei tuoi confronti non sono mai venuti meno, e abbiamo sempre lavorato con tutta le dedizione per raggiungere gli stessi obiettivi. In bocca al lupo per tutto".
Neanche il tempo di archiviare le dimissioni ufficiali (e già accettate) da team principal della Ferrari che si parla già del ritorno di Mattia Binotto in F1.
Questo anche perchè l'ormai ex uomo in rosso era ‘Managing Director Gestione Sportiva and Team Principal Scuderia Ferrari’. non trattandosi di un ruolo tecnico cambia tutto dal punto di vista del gardening leave. Tanto per intenderci si tratta del periodo di inattività che un dipendendte di una scuderia deve rispettare quando se ne va prima di poter iniziare a lavorare per una concorrente e proseguire così la propria carriera.
Mattia Binotto quindi dovrà restare a casa solamente sei mesi, come success ad James Allison dal luglio del 2016 al gennaio del 2017, ovvero il periodo che passo dalla separazione dalla Ferrari a quello dell'inizio dell'avventura in Mercedes. Poi sarà libero di firmare con chi vorrà e sembra che le offerte non manchino: su di lui ci sarebbero quattro scuderie, tra cui Alpine, Aston Martin e un top team.