“Vale c’è trenta volte qui”, dice Marco Bezzecchi guardando la coppa del secondo posto ad Assen, dove sono elencati anche i campioni delle vecchie edizioni. “Finalmente c’han dato una coppa bella”. Ride il Bez, chiacchiera e quando la responsabile delle interviste gli porta un paio di occhiali che aveva lasciato sulla sedia lui le sorride: “Tienili tu, te li regalo!”. Lei non capisce, pensa sia una battuta. “Ma sì, tienili, tu sei sempre gentile con me”. Poco prima, un giornalista tedesco aveva chiesto ai tre piloti sul podio come avrebbero passato la pausa estiva: Così Pecco Bagnaia ha spiegato che c’è ancora da lavorare, che bisogna restare concentrati, non perdere di vista l’obiettivo. Bezzecchi gli ha risposto che lui invece proverà a fare più festa possibile nella prima settimana. Risate. Anche perché, ci spiega poi, ci sono buone probabilità che anche Bagnaia si prenda una bella pausa nelle prossime settimane. “Vado in vacanza volentieri. Il momento è bellissimo, ma voglio godermi un po’ la festa”, esordisce subito Marco. Perché un altro, al posto suo, vorrebbe continuare a correre con l’unico pensiero di restare sull’onda nel momento in cui gira tutto alla perfezione. “Da questa prima parte di stagione mi porto via due fantastiche vittorie, che mi aspettavo ma non così velocemente. Due vittorie belle, due podi anche, uno qui e uno a Portimão, poi tre podi nella Sprint di cui una vittoria ieri, una pole position… Molte cose belle che sinceramente non mi aspettavo così in fretta, però siamo stati bravi: devo fare i miei più veri e sentiti complimenti alla squadra, mi hanno dato molto affetto e questo per me vuol dire molto, quindi son contento”.
Questa mattina il profilo Instagram della VR46 Riders Academy pubblicava una foto di un Marco Bezzecchi bambino ad Assen nel 2005, dov’è stato a più riprese con la famiglia per tifare Valentino: “Oggi è stato bellissimo perché io ho veramente tanti bei ricordi su questa pista, anche oltre al mio primo podio in MotoGP che ovviamente è bellissimo. I miei genitori mi hanno portato qui, venivamo a vedere Vale, era già il mio eroe. Mi ricordo che era figo perché non c’era neanche la barriera: te ti sedevi sul prato e a quattro metri c’era la pista vera, fighissimo. Io sognavo tantissimo di essere lì un giorno, quindi dall’essere seduto sul prato a trovarmi in pista per fare due podi in due anni mi rende molto contento, è molto bello”.
Inutile dirlo, in questo stato di forma e con altre 12 gare da correre, i 36 punti da Pecco Bagnaia possono sembrare molti, ma anche pochissimi: tra sprint e gara della domenica, ad ogni weekend se ne possono portare a casa 37. “Bisogna sempre sognare”, risponde lui sul titolo “Perché alla fine bisogna crederci e cercare di fare il massimo. Dico crederci, ma non pensate subito male: vorrei lottare sempre con Pecco, ma bisogna riconoscergli che in questo momento è un po’ più forte, c’è poco da fare. Io me lo aspettavo ieri e oggi ne ho avuto la conferma, però io sto lavorando e sto cercando di dare il meglio di me stesso per essergli più vicino possibile. Quello che posso dire è che cercherò di continuare a fare degli step per cercare di batterlo qualche volta, il mio sogno è continuare in questo modo. Se faccio così va bene. La gara più bella? sicuramente Le Mans, ma questo weekend… primo in tutti i turni, la pole, vinta la sprint, fatto podio. È stato veramente un weekend interessante, non ho mai avuto un momento in cui mi sono girati”.
Neanche il secondo posto della domenica l’ha infastidito: “No, perché alla fine sapevo che con la gomma media avrei fatto un po’ più di fatica, specialmente nella gara lunga. Pecco era un po’ più forte di me e poi ci sono tante incognite, tipo Brad Binder. Sinceramente ho dato tutto, sono sopravvissuto al problema alla moto alla fine, ho sorpassato Binder che è sempre un cagnaccio… sono contento perché so di aver dato tutto me stesso, in generale non posso che essere soddisfatto”.
Marco risponde chiaramente anche quando gli viene chiesto del mercato, con più di qualcuno che lo vedrebbe (ma sembra davvero difficile) sulla Ducati del Team Prima Pramac a fianco di Jorge Martín: “Io al mercato non ci penso, perché per fortuna ho una grandissima squadra alle mie spalle che è l’Academy e che si occupa di tutte queste cose per me… quindi andate da loro a chiederglielo. Dall’Igna ha detto che merito una moto ufficiale? Eh, speriamo che me la dia dove sono adesso allora, perché io la vorrei lì”. Chiaro, no? Per Marco si aprono diverse prospettive, ma la prima è sempre quella a fianco di Matteo Flamigni in quella squadra che per lui è così diversa da tutte le altre.
Per chiudere, torniamo sullo scambio di battute con Pecco prima della conferenza: “Ha perso una scommessa e adesso mi deve una cena, che sarà in un ristorante molto costoso”, ci ha raccontato il campione del mondo con un sorriso. “Purtroppo a me piace molto scommettere, è una bega”, ha risposto Marco. “Perché io mi butto sempre come un matto e mi piace anche senza vincere niente. Ne farò qualcuna con Carlo (Casabianca, preparatore dell’Academy, ndr) con lui scommettiamo sempre delle gran cene e spero di vincerne un bel po’. Ho detto che se vinco il mondiale faccio un giro in mutande? È una roba vecchia eh, ma lo farei lo stesso! Anzi, a quel punto ne posso fare anche due”.