L'immagine del sabato di Misano di Bagnaia viene trasmessa dalle telecamere della regia internazionale negli attimi successivi alla premiazione del podio della Sprint. Pecco è nella via di fuga variopinta della Variante del Parco, ha la medaglia d'argento al collo, i tifosi lo acclamano, eppure qualcosa non va: il numero 1 abbassa la zip della tuta rossa e, mentre tra questa e la spalla sinistra incastra un sacchetto contenente del ghiaccio, sul suo viso si leggono nitide un paio di smorfie. Non è dolore, ma è sicuramente fastidio. E il fastidio non è solamente di natura fisica. "Absolutely not happy", confessa infatti il campione del mondo in carica nell'intervista di rito in inglese.
"Adesso non sto troppo bene, quando l'adrenalina cala e mi fermo è peggio, ma chissenenfrega. Fortunatamente riesco a guidare al 100%. Qualche dolore ogni tanto, qualche fitta, ma riesco ad essere concentrato e a non avere problemi" - minimizza Pecco, che tenta di lasciarsi letteralmente alle spalle l'incidente di Aragon con Alex Marquez, per sciacquare via qualsiasi scoria, qualsiasi pensiero attinente alla sfera del "chissà come sarebbe stato senza". Senza quell'incoveniente, adesso Bagnaia si troverebbe sicuramente meno distante in classifica da Jorge Martín, che con la vittoria di oggi ha staccato di ulteriori tre punti il campione del mondo in carica, indietreggiato a -26 dalla leaderhip. Invece i punti di distacco - Pecco ne è sicuro - potevano essere solo 20, se oggi allo start avesse scovato il punto ideale di stacco della frizione: "Purtroppo non ho fatto una bella partenza - racconta nel corso dell'incontro con la stampa - non sono riuscito a trovare lo stacco della frizione e ho perso un po' in quella fase lì. Poi le ho provate un po' tutte per sorpassare Jorge, ma la gomma davanti è andata come al solito su di pressione e la gara è diventata tosta. Quando giri con piloti che hanno lo stesso passo diventa difficile sorpassare, a meno che loro non facciano un errore. Alla fine ho dovuto mollare, sennò probabilmente sarei anche caduto e oggi non era proprio il caso. A tre giri dalla fine ho rischiato di scivolare alla 13 e alla 15, quindi due volte nel giro di tre curve. La gomma davanti non ce la faceva più".
Sono una serie di piccoli fastidi che, sommati, generano smorfie e contratture nelle espressioni di Pecco Bagnaia. Un po' la spalla che alla guida viene messa a tacere dall'adrenalina, ma che a riposo richiede cure, trattamenti ed energie extra. Un po' la situazione in classifica che, nel giro di sei giorni, si è nettamente incrinata, con Pecco ora attento a non farla precipitare. Un po' l'andamento di un sabato misanese in fin dei conti beffardo: Bagnaia ha siglato pole e record della pista al mattino, il giro veloce nella Sprint del primo pomeriggio, eppure sul gradino più alto del podio ci è salito il rivale Martín, che in soli 400 metri (la distanza che separa la quarta casella di partenza dello spagnolo dalla prima curva) ha polverizzato i progetti del numero 1. Quando si fa notare a Pecco che il bicchiere potrebbe comunque essere considerato mezzo pieno, lui - da campione - espone la filosofia del rifiuto della non vittoria: "Se giovedì, considerando tutto quello che è successo, mi sarei immaginato di salire sul podio oggi? Sì, perché chiedo sempre tanto a me stesso, quindi è un secondo posto che dopo il weekend di Aragon va bene ma non mi rende contento. Avevo potenziale era per vincere, ma non ci sono riuscito. Il passo gara? Me lo aspettavo così, se fossi stato io davanti saremmo potuti andare ancora un po' più forte, ma in ogni caso è stato un ritmo di alto livello".
La parte piena del bicchiere la si può guardare ragionando in prospettiva, perché - se è vero che la differenza tra vincere e provare fastidio si è giocata allo spegnimento dei semafori della Sprint di Misano - è altrettanto realistico pensare che domani a Pecco basterà avere pista libera dopo la prima curva per ritrovare il sorriso: "Il problema quindi è stato solo la differenza nelle partenze? Sì perché se ci fossi stato io primo probabilmente avremmo fatto la stessa identica gara ma al contrario". Bagnaia non lo dirà mai, ma nello scenario perfetto della sua domenica romagnola dovrebbe esserci qualche pilota pronto ad inserirsi tra lui e Jorge Martín. La prestazione odierna di Franco Morbidelli, terzo ad un soffio dai primi due litiganti, lascia ben sperare: "Il problema è che Franco viene sempre sottovalutato - asserisce Pecco quando gli viene chiesto un commento sul compagno di Academy - ma la realtà è che è un campione del mondo e anche vicecampione del mondo. Ha vinto diverse gare e, quando era nella condizione di fare bene, ha sempre fatto bene. Questo è il vero Franco secondo me".