La Desmosedici è più veloce della Yamaha M1 e fin qui non ci sono dubbi. Il dato di fatto, però, è che Pecco Bagnaia – al di là dei meriti personali che vengono prima di ogni altra spiegazione – ha potuto contare anche sull’aiuto che è arrivato dagli altri piloti della Ducati. Non un aiuto diretto, ma anche semplicemente la possibilità di confrontarsi, dati alla mano, sui modi per rendere maggiormente performante la Desmosedici. Qualcosa che, invece, non ha potuto fare Fabio Quartararo, perché Andrea Dovizioso e Darryn Binder non hanno avuto la sua stessa moto e perché Franco Morbidelli, il suo compagno di squadra in Monster Energy, ha avuto la stagione più difficile della sua carriera. E non ha potuto essere d’aiuto, così preso a provare di risolvere i suoi guai.
“Aiuto spesso Franco – ha detto Fabio Quartararo - ma proprio non gli riesce il grande passo in qualifica e in gara. Quest’anno ha fatto fatica, è passato dalla moto del 2019 alla moto del 2021 che è molto simile, ma va guidata in modo diverso. Ha già avuto un anno e mezzo per adattarsi , quindi non posso rispondere ala domanda sulle ragioni delle sue difficoltà. È difficile perché in generale si soffre molto di più quest'anno rispetto all'anno scorso, ma alla fine, se io riesco a fare tempi molto buoni, dovrebbe farlo anche lui”. Non si tratta di una polemica e meno che mai di una caduta di stile nei confronti del compagno di squadra, con Fabio Quartararo che si è semplicemente limitato a rispondere così a una domanda che, invece, voleva essere provocatoria. Di sicuro c’è che, anche se nelle libere del GP della Malesia, Franco Morbidelli ha mostrato importanti segnali di crescita, il francese potrà contare sul compagno di squadra molto meno di quanto potrà invece fare Pecco Bagnaia.
I problemi di Franco Morbidelli, infatti, non sono solo quelli già noti della Yamaha M1: velocità di punta bassa e difficoltà dell’elettronica nella gestione della potenza. C’è anche un problema di usura delle gomme e a dirlo è stato proprio Morbidelli: “Faccio fatica con gli pneumatici, ma ultimamente sembra che le cose vadano un pochino meglio – ha spiegato l’italobrasiliano – in Australia in alcuni frangenti sono riuscito a essere veloce, però contrariamente ad altre volte ho faticato di più quando ero solo rispetto a quando mi sono trovato nel gruppo”. E’ chiaro che il problema di Morbidelli è nello stile di guida rispetto alle caratteristiche di questa M1 che, come ha spiegato anche Fabio Quartararo, chiede di essere guidata in maniera diversa e più morbida. La soluzione, però, non può essere immediata e di questo Franco Morbidelli sembra essere ben consapevole: “Stiamo lavorando tutti, tanto e da tanto tempo. Dobbiamo però inquadrare bene il problema per poterlo risolvere e in questo momento non sappiamo alla perfezione quale è la criticità. Se lo avessimo saputo avremmo certamente già risolto. Al momento c’è solo una cosa da fare: continuare a lavorare”. Anche perché il contratto con Yamaha scadrà al termine della prossima stagione e, se nel 2023 non arriveranno risultati importanti , le porte del team Monster Energy potrebbero chiudersi definitivamente per l’italiano, visto che Toprak Ratzgatlioglu scalpita già per avere una sella in MotoGP.