Il conflitto tra Russia e Ucraina, che in queste ore sta sconvolgendo il mondo, potrebbe portare modifiche e cambiamenti anche nel paddock di Formula 1. Per il momento, sul campo dello sport internazionale, le autorità locali sono intervenute nel calcio, sospendendo ogni campionato nel territorio ucraino, mentre la UEFA, in segno di dissenso, ha scelto di negare a San Pietroburgo la finale di Champions League.
Per quanto riguarda la Formula 1 invece la situazione risulta al momento ancora poco chiara. L'unico pilota russo attivo nel circus, Nikita Mazepin, sembra essere ottimista circa il mantenimento del Gran Premio di Sochi, che dovrebbe disputarsi il prossimo 25 settembre.
“La gara non è in discussione e sicuramente mi vedrete in pista”, la sua affermazione da Montmelo dove si stanno svolgendo i test. “Sono sempre stato un grande sostenitore dello sport senza politica, per cui la situazione non mi disturba”.
Bravo a dribblare l’argomento per evitare di fare gaffe, il 22enne si è detto soltanto felice ed emozionato di essere a Barcellona per provare una monoposto tanto innovativa.
E se il pilota di Mosca cerca di far finta di niente, alcuni colleghi scelgono la strada opposta. Su tutti Sebastian Vettel che, in conferenza stampa dal Circuit de Catalunya ha detto chiaro e tondo di non voler partecipare ad un eventuale round a Sochi, sostenendo poi che l’intera serie dovrebbe rifiutarsi di correrci.
Dello stesso parere del tedesco dell’Aston Martin anche gran parte del pubblico della Formula 1. Sul web è infatti apparso l'hashtag #NoRussianGP, a sostegno della cancellazione del Gran Premio di Sochi, che in un batter d'occhio ha fatto il pieno di retweet.
Nel frattempo continua il silenzio della Haas, fortemente in imbarazzo per la presenza di un'importante componente russa all'interno di un team americano: il maggior sponsor della scuderia è infatti Uralkali, azienda russa produttrice ed esportatrice di potassio. Senza dare ulteriori spiegazioni il team principal della Haas, Gunther Steiner, ha deciso di disertare la conferenza stampa a Barcellona.