È stata tutta da scoprire la prima gara della Formula 2 del 2024, tra chi ha dimostrato di aver subito capito la nuova generazione di vetture e chi invece si è trovato un po’ più in difficoltà. Il Bahrain ha visto il debutto ufficiale delle nuove monoposto coronato da Zane Maloney, il talento del team Rodin Carlin e supportato dallo Stake F1 Team, che dall’ottava piazza è riuscito a rimontare fino alle prime file per prendersi la testa della corsa prima del giro di boa della gara, che ha visto una sola breve neutralizzazione all’inizio con una Virtual Safety Car. Una performance squisita quella del barbadiano, che mette in evidenza subito quali sono le potenzialità di queste vetture: veloci e dinamiche sì, se con il giusto assetto. È stata infatti una storia ben diversa per la maggior parte della griglia, che si è trovata leggermente più in difficoltà nel trovare il passo e nell’inquadrare l’usura delle gomme, che ha sorpreso più di un team. Lla prima prova di forza della categoria cadetta per eccellenza della Formula 1 è stata una vera e propria sfida e non ha risparmiato nemmeno l’osservato speciale della griglia, Andrea Kimi Antonelli.
Il giovane talento della Mercedes si è trovato diciassettesimo in griglia di partenza dopo una sessione di qualifica non troppo semplice e dove ha dovuto fare i conti anche con il tipico traffico della categoria. Al via della gara, Antonelli è riuscito a guadagnare un paio di posizioni, andando subito all’attacco per cercare di rimontare fino alla zona punti, che nella gara sprint inizia all’ottavo posto, in modo da cercare di portare comunque un buon risultato a casa. Non è andata però in porto questa strategia, soprattutto per via degli pneumatici usurati che lo hanno costretto a fermarsi in pit lane per un rapido cambio. Stessa sorte è toccata al suo compagno di squadra, il pilota della Ferrari Driver Academy Ollie Bearman, che si è fermato alla piazzola di sosta un giro dopo. Una volta rientrato in pista a ritmo di gara, Kimi ha fatto segnare il giro più veloce sfruttando subito la performance delle sue coperture che è riuscito a gestire nettamente meglio rispetto allo stint precedente.
Infatti, nonostante sia arrivato quattordicesimo alla bandiera a scacchi, durante l’ultima parte di gara il bolognese è riuscito a trovare un passo abbastanza arrembante, che lo ha visto anche impegnato nel sorpasso di un suo vecchio collega, Joshua Duerksen, che correva con lui lo scorso anno in Formula Regional. Certo, non sono questi i risultati aspettati: la posta in gioco per Kimi è davvero alta, ma c’è anche da capire la difficoltà di debuttare in pista non solo in una nuova categoria, ma anche con una nuova vettura che può, di fatto, essere problematica. Non è tutto da buttare quindi quello che è riuscito a raccogliere in questi primi chilometri e ci sono delle piccolissime vittorie, anche solo il fatto di essere riuscito a stare davanti al suo compagno di squadra, un pilota già maturo con esperienza nella categoria e grande atteso per il titolo.
La gara di domani, la Feature race, che prenderà il via alle 11:30 e sarà in diretta su Sky Sport F1 e su Cielo, avrà qualche giro in più e chiederà ai team una buona strategia: è ancora tutto da giocare. Non è da sottovalutare la difficoltà del team Prema, ma bisogna anche riporre fiducia in quello che può ancora realizzare. La giungla della Formula 2 permette tutto e non toglie nulla: certo, la missione di Antonelli non sarà più semplice del previsto, ma è ancora tutto fattibile. Intanto davanti a tutti Zane Maloney ringrazia e guarda avanti, seguito da Jak Crawford, talento dell’academy Aston Martin, e Pepe Martì che, con la sua livrea Red Bull Racing, si è preso l’attenzione di tutti con i sorpassi al limite che è riuscito a portare a termine durante i 23 giri della Sprint.