Francesco Guidotti, Team Manager per KTM MotoGP, si è mostrato sereno e soddisfatto dopo i test: “A Sepang sono stati dieci giorni molto interessanti ma anche molto pesanti. Quanto siamo vicino a Ducati è difficile dirlo, noi abbiamo lavorato molto e fatto dei passi avanti, ma anche i nostri avversari sono cresciuti. Abbiamo ancora due giorni di test, ma solo quando torneremo in pista potremo capire il nostro livello”.
A Sepang KTM ha girato molto sia con i tester che con i piloti ufficiali e del Team GasGas, sono molti gli aspetti su cui hanno lavorato e, per ammissione dello stesso Guidotti, non solo sull'aerodinamica. Quello che è certo è che tra tester e piloti la squadra è sicuramente ben assortita e i giovani crescono in fretta.
Ma questo è solo uno stimolo in più, Guidotti è sereno perché "Brad (Binder) ha un ottimo approccio alla moto e quello che ci interessa è la combinazione tra pilota e moto, quello che vogliamo raggiungere è proprio la combinazione migliore che ci permetta di combattere costantemente per le prime posizioni. Quella che ci aspetta è una stagione molto lunga, 21 gp e 21 sprint, ma noi le vogliamo affrontare una gara alla volta senza aggiungere ulteriori pressioni." Se della coppia di piloti Brad è quello più "costante", difficile capire che stagione aspettarsi da Jack Miller.
"Non a caso il suo soprannome è Thriller Miller! Non è una coincidenza. Jack... è Jack, potrebbe fare tutto e niente allo stesso tempo; è tutto nelle sue mani. Noi faremo di tutto per supportare anche lui nel miglior modo possibile ma Jack... c'è poco da aggiungere. Jack è Jack. Ha un carattere che può piacere o non piacere, ma a 30 anni è un pilota che può dare ancora molto. Certo, è difficile capire cosa abbia in mente, sicuramente deve decidere cosa vuole fare e se vuole restare in MotoGP dovrà mostrare un cambio di passo. Come detto, i giovani che ci sono crescono in fretta".
Ma Guidotti non risparmia a Miller la sua gratitudine, il lavoro svolto con KTM in questi anni è stato fondamentale per la casa austriaca e poi Jack "è sempre stato correttissimo con la squadra e con il compagno. Forse ora serve un cambio di mentalità che gli consenta di restare a questo livello; deve trovare il giusto approccio per la stagione che sta per iniziare".
E speriamo che Jack la trovi, perché la MotoGP di oggi difetta un po' di personaggi schietti, genuini e orgogliosamente un po' matti come Jack.