Un libro, interviste ovunque, un docufilm di sei puntate, video realizzati dagli sponsor e, adesso, pure un nuovo documentario per DAZN. Cosa c’è a accomunarli tutti? Due cose: Marc Marquez per protagonista e l’immancabile domanda su Valentino Rossi. E’ stato così, appunto, anche nell’ultimo documentario su Marc Marquez realizzato da DAZN Spagna in cui l’otto volte campione del mondo, come abbiamo già riferito, racconta la scelta difficilissima di lasciare la Honda per Ducati e ammette pure di pensare a un possibile, e clamoroso, ritorno. Il campione spagnolo ha offerto spunti, riflessioni, approfondimenti, ma come fai a non chiedergli qualcosa sull’eterno rivale Valentino Rossi?
Quelli di DAZN non hanno resistito e, manco a dirlo, Marc Marquez è stato lapidario. Anzi: lapidario e paraculo. Perché ha lasciato intendere che a lui un ipotetica pace interesserebbe pure, ma è il 46 a non pensarci nemmeno. “Beh, per me Valentino è stato e continua ad essere un riferimento – ha detto Marquez – Valentino Rossi ha vinto nove titoli e è un riferimento per me insieme a Dani Pedrosa. Ho avuto la fortuna di affrontarlo e lottare con lui, anche di batterlo. Ho potuto condividere traiettorie con lui e imparare da lui. È stato bello. Non spetta a me parlargli di nuovo di tutto quello che è successo e ricordare i momenti”.
Classica risposta da politico navigato, quindi, per l’otto volte campione del mondo che, come fatto anche in altre recenti dichiarazioni, non ha comunque problemi ad ammettere che Valentino Rossi, fosse solo per il numero di titoli mondiali vinti, è il punto di riferimento assoluto. Lui, Marc Marquez, invece è appena un gradino sotto, con otto titoli, e è proprio quando nel documentario gli mostrano la foto del giorno in cui ha festeggiato il mondiale numero otto che Marquez offre una riflessione significativa. “In quel periodo lì mi sentivo invincibile – ha affermato - ma sapevo sempre chi avevo di fronte. Nello stesso anno ho avuto come compagno di squadra Jorge Lorenzo, uno dei migliori piloti che abbia mai visto in pista. Sono sempre stato consapevole di chi avevo di fronte. Ora la mia vita è cambiata. Ci proverò di nuovo, non dico di ripetere il momento, ma di essere vicino alla condizione che avevo in quella foto. Quando vinci non te ne accorgi perché gli anni passano velocemente. E, poiché ti senti invincibile, ti infortuni”.
Quasi un’ammissione, quindi, anche sul fatto di aver accelerato troppo i tempi nel 2020 a Jerez per tornare in pista, aprendosi da solo la strada di quello che poi è stato un vero e proprio calvario. I guai fisici, i quattro interventi e anche una moto che nel frattempo è rimasta indietro rispetto a Ducati. Il resto è storia recente, su cui s’è già detto tutto in attesa di scrivere il primo vero capitolo del libro che racconterà la seconda vita di Marc Marquez. Magari già dal primo GP del 2024 in Qatar.