Marc Marquez è il pilota più vincente degli ultimi dieci anni di MotoGP. Dal suo approdo in masterclass, nel 2013, è diventato con il passare del tempo una vera e propria leggenda per il motociclismo spagnolo e mondiale. Dall’incidente rimediato a Jerez nel 2020 non è più comparso al vertice della classifica e il 2024 rappresenta per il 93 la prima vera grande occasione per tornare a giocarsi le posizioni che contano dopo tanto tempo. Un periodo nerissimo rappresentato da cinque operazioni e ventotto gran premi saltati. Ad ogni modo, durante l’estate 2023, appena tornato in forma dopo l’ennesimo periodo di stop causa infortunio, Marc si è reso conto che una volta recuperato il fisico la moto non gli avrebbe più permesso di giocarsi le proprie carte. Il livello tecnico della Honda non garantiva più quello standard di prestazioni che gli consentiva in passato di fare quello che voleva sulla moto. Un limite che poteva davvero mettere a serio rischio la possibilità di Marc di tornare a vincere un mondiale dopo il lungo calvario post infortunio. E questa consapevolezza si è trasformata con il passare del tempo nell’occasione di rompere il contratto con il Team Repsol, sponsor che lo ha cresciuto fin da bambino e con cui aveva un contratto fino alla fine del 2024, per essere accolto tra le braccia di Nadia Gresini. Tutto questo per salire su una Ducati Desmosedici GP, al fianco del fratello Alex, che sicuramente ha messo al fratello una buona pulce nell’orecchio.
A febbraio, quasi tre settimane prima dell’inizio della nuova stagione (e della nuova avventura di Marc in Gresini) l’8-10 marzo in Qatar, DAZN Spagna ha pubblicato un documentario su Marquez e sulla Honda, Revelado, in cui ci si concentra sui migliori momenti del pilota insieme alla sua ex squadra, con immagini tutte da ricordare. Proprio nel documentario, Marc si emoziona a vedere momenti del suo passato, offrendo la sua chiave di lettura di quella che è stata la decisione più difficile della sua vita: “È stato molto complicato”. Inizia Marc parlando della decisione di lasciare la Honda, squadra che lo ha allevato fin dalle minimoto. “Il rapporto con tutta la mia squadra era anche di amicizia. Alberto (Puig, team manager del Repsol Honda Team, ndr) o lo odi o lo ami. Io lo amo molto. Come team manager ce ne sono pochi come lui, ti segna nei momenti chiave. Santi (Hernandez, suo capotecnico da sempre al suo fianco, ndr) sarà la persona che mi mancherà di più. Sapeva solo guardandomi come stavo. Nei test di Valencia mi è stato molto strano scendere dalla moto e non vederlo. È un mio amico.” Poi conclude parlando di come un giorno possa di nuovo rincrociare la sua strada con quelle di Honda: “Non mi piace dire 'addio', ma un 'arrivederci’. Vedremo se sarà possibile oppure no. Questa è squadra della mia vita, della mia carriera sportiva, perché ovunque io andrò, non otterrò mai i titoli che ho ottenuto con questa squadra". Staremo a vedere.