Tolti i veli dalla nuova Honda HRC la prima cosa che salta all'occhio è la grande scritta Honda, bianca in campo blu, che occupa tutta la fiancata. Come dire: siamo Honda e non ci nascondiamo. E ci mancherebbe, visto che dalla prima vittoria nel 1983 con Freddie Spencer non ha raggiunto la vetta per quattro anni di fila solo dal 90 al 93 e dal 2007 al 2010 e ora dal 2020 (complice l'incidente di Marquez) al 2023. Certo, viste le premesse non è facile pensare che possa tornare quest'anno a competere con i primi, ma da una casa che ha vinto 10 campionati piloti e 12 campionati costruttori su 22 stagioni di MotoGP ci si può aspettare di tutto. Soprattutto, è lecito pensare che torni presto a essere competitiva.
Immaginiamo che sia questo uno dei motivi che ha portato Luca Marini (sempre più sé stesso e sempre meno fratello di Valentino) a scegliere la casa dell'ala dorata dopo il divorzio da Marc Marquez. Una scelta che, in realtà, nasce da lontano: "Per me è un onore entrare a far parte del Repsol Honda Team - dice Luca - quando ero bambino avevo già delle tute con i loro colori per le minimoto da corsa. Ora essere qui, al lancio, con la tuta e la moto è un sogno che diventa realtà, qualcosa che viene dal destino. Questa moto è davvero bellissima, i colori sono una novità assoluta e sono orgoglioso di rappresentarli. Siamo solo all’inizio del nostro viaggio insieme, ma mi sento già parte della squadra e ben supportato dagli ingegneri. Ho guidato solo sei giorni sulla moto, quindi stiamo cercando di sfruttare al meglio l'ultimo test e iniziare l'anno nel miglior modo possibile".
E il lavoro non mancherà, così come non sono mancate le critiche. Ma Luca, che ha vissuto tutti i pro e contro di essere fratello di Valentino Rossi, ha dimostrato ampiamente sia di avere le spalle larghe, sia di saper rispondere in pista a chi pensava che fosse una sorta di raccomandato.
Certo, la scelta può sembrare azzardata in questo momento, ma nel medio/lungo periodo potrebbe rivelarsi un "azzardo" vincente. "Ne ho parlato anche con Valentino - prosegue Marini - siamo sempre in contatto, ed è felice che io sia qui". E ci sembra più che comprensibile! Essere pilota ufficiale in HRC sostituendo un pluricampione del mondo come Marc Marquez poteva rappresentare un peso insostenibile, ma visti gli scarsi risultati degli ultimi anni la pressione sarà minore, anche se gli obiettivi sono gioco forza ambiziosi: "Marc ha rappresentato un pezzo della storia della Honda, ma io sono concentrato sul mio lavoro e credo stia iniziando una nuova era".
Una nuova era che parte "dal fondo" o quasi, ma Luca non si spaventa, anzi: "Sono positivo. Il gap dai primi in questo momento non è piccolo, dobbiamo lavorare, di più, ma abbiamo una direzione chiara da seguire. Stiamo lavorando bene e grazie alle concessioni la moto potrà essere migliorata anche durante la stagione. Per me il primo passo sarà capire come guidare la Honda, ma ogni volta che entro in pista è più facile. Inoltre, c'è Joan che conosce la moto meglio di me, voglio imparare da lui i segreti di questa moto. Dobbiamo arrivare ad avere una moto competitiva nel più breve tempo possibile e tornare a lottare per la vittoria".
Insomma, pare proprio che Luca e la Honda siano pronti ad affrontare le 42 gare (21 sprint) che ci aspettano nella prossima stagione, con l'intenzione di tornare presto al loro posto.