L’ultima frontiera che cade è il Brasile, con Neymar e Ronaldinho proprietari di una squadra. Insomma, Gerard Piqué ha fatto decisamente centro con la Kings League, il torneo di calcio a sette fondato dall’ex difensore del Barcellona (attraverso la sua società, Kosmos) assieme all’amico streamer Ibai Llanos - che ha una sua squadra, in cui gioca Ronaldinho, futuro presidente di un “club” nella Kings League brasiliana - e diventata in poco tempo un fenomeno di culto sui social media. Ci sono stati oltre 92 mila spettatori al Camp Nou, lo stadio del Barcellona, per la Final Four del torneo, con oltre 15 milioni di visualizzazioni su Twitch, con punte di due milioni di contatti durante la diretta delle partite.
E pochi minuti prima dell’evento al Camp Nou, per celebrare l’ingresso di Neymar nel magico mondo di Kings League, sui profili social del campionato è comparsa una gag con O Ney che rubava la coppa e come riscatto chiedeva di essere il presidente di una squadra di Kings League, con il presidente Piqué che accetta “il ricatto” e la coppa finisce al Camp Nou in elicottero.Insomma, sport che si intreccia allo spettacolo, intrattenimento e social, in una formula cervellotica ma in linea con i tempi e il gusto dei più giovani. Due tempi da 20 minuti, il calcio d'inizio è in stile pallanuoto con i giocatori che scattano dalla linea di fondo campo. Non è previsto il pareggio: in caso di parità ci sono i calci di rigore in modalità shoot-out. Le protagoniste sono le 20 carte, pescate in anticipo dagli allenatori delle 12 squadre, in grado di modificare l'andamento della partita in corso d'opera. Del mazzetto di carte, sei danno la possibilità che durante due minuti un eventuale gol valga doppio, altre sei permettono alla squadra di togliere un giocatore all'avversario (mai il portiere), quattro offrono lo shoot-out, due il rigore normale, una è la cosiddetta "carta furto", ovvero si può scippare la carta ai rivali.
Infine: a due minuti dalla fine del primo tempo, gli organizzatori possono decidere di dimezzare per due minuti il numero di giocatori in campo: da sei contro sei, diventa uno contro uno. Questa opzione non è valida per il secondo tempo. Le sostituzioni sono illimitate e c’è pure il Var, chiamato dagli allenatori. È la formula obiettivamente discutibile - ma che tira tanto su Twitch e su Tik Tok - che si è inventato Piqué, che negli scorsi anni ha varato anche il nuovo formato di Coppa Davis nel tennis senza riscuotere lo stesso successo, produce dividendi: la Final Four ha prodotto entrate per tre milioni di euro al giorno. Al prezzo dei biglietti, tra i 10 e i 60 euro, si sono aggregati i ricavi di un merchandising - giacca della Kings League (125 euro), felpe (70), t-shirt (30), sciarpe (23) e cappelli (20) - e poi food & beverage sugli spalti.Infine, come in ogni gioco di carte che si rispetti, c'è il jolly, che concede la possibilità di scegliere tra tutte le soluzioni precedenti. Ma non finisce qui: anche i presidenti entrano in ballo in prima persona e se fossero entrambi presenti allo stadio, scenderebbero in campo per tirare un rigore classico, anche scalzi.
Insomma, un affare per Piqué, per i soci e pure per il Barcellona, il club del cuore del difensore catalano che ha firmato un accordo per partecipare a vendite e sponsorizzazioni. Sui costi invece, vanno appena 70 euro a partite ai calciatori delle 12 squadre della lega. Che sono amatoriali, ma che presto, dato il successo della competizione, busseranno a denari. Anche Ronaldinho avrebbe incassato i suoi 70 euro per la partita giocata, assieme a una fee da 15 mila euro. E se il corrispettivo economico per giocare nella Kings League è davvero irrisorio, c’è la fila per accedervi: si sono candidati in 13 mila, sono stati selezionati in 170 e di questi sono stati scelti al draft in 120 (dieci per ogni squadra partecipante, cui si sono aggiunti i presidenti).Dunque, oltre 90 mila spettatori al Camp Nou, uno dei templi del calcio mondiale, per un torneo dove a decidere le regole sono gli utenti sui social, dove ci sono presidenti streamer che si trovano a tirare i calci di rigore anche scalzi o con i calzini bucati. Ed è in arrivo anche la Queens League. Ci sono elementi di riflessione per chi governa il calcio, spesso ancorandosi a regole che appesantiscono il gioco. Anche perché il pubblico paga e applaude: al Camp Nou è stato invocato il nome di Leo Messi come futura stella della Kings League.