Il paddock è relativamente piccolo e la gente mormora. Si potrebbe prendere in prestito il vecchio detto per raccontare quanto sta accadendo in questi giorni su alcuni siti di settore che si occupano di motorsport. Sembra, infatti, che Fabio Quartararo, dopo il GP della Thailandia chiuso al diciassettesimo posto e con zero punti in tasca, non si sia limitato a non presentarsi in sala stampa. Da Yamaha, nelle ore immediatamente successive alla bandiera a scacchi, era stato diramato un comunicato stampa in cui ci si limitava a una analisi della gara, precisando che il campione del mondo francese non avrebbe rilasciato dichiarazioni. Tutto normale e comprensibile, visto che umanamente per Fabio Quartararo non deve essere stato facile gestire la delusione di una domenica terribile, cominciata male e finita peggio. Un modo, quello di non presentarsi ai microfoni, anche per evitare di dire a caldo frasi scomode e non prestare poi il fianco a eventuali strumentalizzazioni. Ma col passare dei giorni sembra che le cose siano andate in maniera diversa.
C’è, infatti, chi sostiene che Fabio Quartararo sia letteralmente fuggito dal box, scappando in aeroporto senza parlare proprio con nessuno e non solo con gli operatori dell’informazione. Segno che qualcosa si è rotto anche nei rapporti con Yamaha e con gli uomini del Team Monster Energy? Oppure una più che comprensibile botta di testa dovuta alla delusione? Ambienti vicini a Yamaha rassicurano che è tutto ok, che il campione del mondo francese è già al lavoro per l’Australia e che il fiato sul collo di Francesco Bagnaia non è un gran problema. C’è, però, una questione M1 su cui a questo punto non si può più sorvolare. Perché le Desmosedici vanno più forte e perché Fabio Quartararo è puntualmente costretto a guidare sul limite e sopra i problemi di una moto che non tiene il passo delle altre. Probabile, dunque, che il nervosismo sia diventato parecchio e poco gestibile.
La pensa così anche Stefan Bradl, collaudatore di Honda, sostituto di Marc Marquez fino a poche settimane fa e oggi commentatore della MotoGP per la TV tedesca. Uno, insomma, che ha gli occhi del giornalista e la testa del pilota. “La gara è stata molto, molto amara per Fabio – ha detto Bradl a Speedweek - perché non ha preso nessun punto, non riusciva proprio a trovare un feeling. Era arrabbiato e poi ha evitato tutte le interviste. Molte cose gli sono passate per la testa. Si sta giocando il mondiale e anche lui sta sicuramente un po’ a freno tirato ". Non è, secondo Bradl, quindi, solo una questione di moto, ma anche di gestione della pressione psicologica in relazione alla consapevolezza della superiorità delle Desmosedici.