Sviluppare i motori durante la stagione, a meno che si abbia diritto alle concessioni come KTM e Aprilia quest’anno, è vietato dal regolamento. Ma, come spesso accade, il regolamento finisce con la regola e non continua con le sanzioni applicabili. A Yamaha sono stati quindi tolti 50 punti nel campionato costruttori che altrimenti avrebbe vinto -ma che non gode di grande considerazione- ma non c’è stata nessuna sanzione per i piloti, i quali avrebbero tratto vantaggio dall’aver corso con moto irregolari e non approvate dalla MSMA a Jerez (o da Jerez, che sarebbe ancora più grave).
Le prime domande che sembra lecito porsi sono due: se c’è stato un cambio di fornitore e non di specifica perché punirli? e se invece le valvole sono cambiate tecnicamente perché essere così indulgenti? La sensazione è che la verità rimarrà circoscritta ad una piccola cerchia di eletti mentre la stragrande maggioranza del paddock, piloti inclusi, non è stata informata fino in fondo. Abbiamo raccolto alcune delle dichiarazioni fatte da piloti e manager sulla vicenda, da chi vorrebbe pene più severe a chi sembra meno infastidito.
Danilo Petrucci ad esempio ha fatto spallucce, o quasi: “Per me non è un grande problema, sfortunatamente non sto lottando per la vittoria del campionato anche se guardando i punti sarebbe ancora possibile. - ha dichiarato il ternano - Però è strano che questa penalità sia arrivata nelle ultime gare e soprattutto è difficile capire come mai abbiano scelto di penalizzare i costruttori e non i piloti, forse questo potrebbe essere un punto da sfruttare in futuro… significa che puoi usare pezzi diversi per il motore e non avrai penalità nel mondiale piloti”.
Una considerazione che è stata fatta anche da Paolo Ciabatti, Direttore Sportivo della rossa:“Ieri c’è stata una riunione della MSMA in cui i costruttori hanno ritenuto che il minimo fosse una penalizzazione per i punti della squadra e del costruttore. - ha raccontato Ciabatti - Il FIM Panel ha deciso in questa direzione, noi la rispettiamo, però è un po’ strano che i piloti non vengano sanzionati. In questo caso possiamo capire il perché di questa decisione. Credo che lo abbiano ritenuto un errore di Yamaha e noi lo accettiamo, ma questo crea un precedente pericoloso per il futuro. La situazione si protrae da mesi, abbiamo chiesto questo minimo di penalizzazione. Resta un fatto discutibile perché i piloti hanno girato a Jerez con delle moto non regolamentari”.
Tra i piloti più critici in merito alla decisione presa c’è invece Andrea Dovizioso che, nel caso in cui la penalizzazione fosse stata ampliata ai piloti, adesso si troverebbe al secondo posto in campionato ad una manciata di punti da Joan Mir. Il Dovi ha commentato così la notizia: “La decisione mi è sembrata molto strana, ma non conosco tutti i dettagli. Mi sono state spiegate alcune cose ma vorrei capirci di più. Quello che non capisco è anche la strategia delle Case: sembra che si siano messe d'accordo per non andare contro a questa decisione. Mi sembra una cosa poco logica”. Ha spiegato il forlivese, che visibilmente infastidito dai fatti ha concluso così: “Non voglio entrare nei dettagli perché non conosco bene tutto. Ma se si decide di penalizzare perché c’è un'irregolarità non capisco perché si penalizzano solo le classifiche di costruttori e team che non contano niente e non quella dei piloti. Magari c’è qualcosa che non so”. Dovizioso sembra suggerire che questa sorta di omertà sportiva sia stata fortemente suggerita da Dorna, la quale avrebbe chiesto alle Case di non affondare il coltello nella piaga di un campionato anomalo.
Un altro pilota che (comprensibilmente) ha fatto un grande sforzo per non parlare più del necessario è stato Joan Mir, leader del campionato in lotta proprio con tre Yamaha: “Non voglio dire troppo su questo argomento. - ha esordito lo spagnolo - Ho una mia opinione a riguardo ma rispetto le decisioni e le opinioni di tutti, Davide non era molto contento e lo capisco però come ha detto lui in questo modo se il campionato finirà bene per noi della Suzuki - e sapete tutti cosa intendo con “finirà bene”- me lo sarò giocato con tutti. La Direzione Gara quest'anno ha preso delle decisioni controverse e la cosa che deve far riflettere è che tutti i piloti sono poco contenti”.
Anche Davide Brivio, Team Manager Suzuki, è stato piuttosto secco nelle dichiarazioni: “Questa sentenza getta un'ombra sul campionato della Yamaha perché nella prima gara sono stati fatti punti pesanti con delle moto irregolari. Noi rispettiamo la sentenza, alla fine i campionati costruttori e squadre non sono molto importanti nella MotoGP, se li vinci li pubblicizzi e se li perdi non se ne accorge nessuno. Ma io preferisco così, voglio giocarmi il campionato in pista”.
Rimanendo in casa Suzuki poi, Alex Rins ha voluto fare un'altra considerazione: “Maverick userà un motore nuovo e dovrà partire dalla corsia box solo in questa gara, ma ne beneficerà in altre perché il suo motore farà meno chilometri, e di questo non si parla. - ha puntualizzato il pilota spagnolo - Ci sono altre ingiustizie di cui non si parla. Ma bisogna rispettarle e continuare a combattere. Se continua con quel motore nelle gare successive, ha chiaramente un vantaggio. Avrebbe senso uscire dalla corsia dei box ogni volta che usa il nuovo motore. Ma le regole sono quelle che sono“.
Dulcis in fundo, dal divano di casa, Marc Marquez ha affidato le sue critiche a Twitter: “Adesso sembra che i piloti non traggano beneficio dai vantaggi meccanici. Un bel problema”.
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