Ansia, rabbia, costernazione, accettazione, gioia e preoccupazione. Per il team Yamaha Monster Energy il fine settimana del Gran Premio d’Europa a Valencia ha già raccolto tutti questi stati d’animo. E è solo l’inizio, visto che c’è ancora tutta la giornata del sabato e quella di gara di domenica. Ma tant’è: le corse sono anche questo e anche chi era abituato ad essere sempre il migliore e dormire sonni tranquilli deve imparare a farci i conti. Ma andiamo per ordine:
L'ANSIA...
Una corsa contro il tempo, prima per capire se Valentino Rossi sarebbe potuto tornare regolarmente in sella alla sua M1 e, poi, per trovargli un sostituto quando il tampone per il Covid19 non voleva tornare negativo. Tutto di fretta, tutto in affanno, arrivando pure a scoprire le carte prima del tempo. La non chiamata a Jorge Lorenzo, infatti, è stata una ammissione di sfiducia verso il maiorchino, con la casa di Iwata che inevitabilmente ha prestato il fianco alle voci sull’imminente rottura con il 99, prima ancora di poter individuare con certezza il nuovo collaudatore. C’è stato, poi, il problema legato ai contratti personali di altri piloti Yamaha in Superbike, con il Team Monster Energy che alla fine ha puntato su Garrett Gerloff. Ragazzo simpaticissimo, yamahista fin nelle vene, promettente un bel po’, ma decisamente una scommessa pericolosa e che ha inevitabilmente alzato il livello d’ansia tra le camicie blu del paddock.
LA RABBIA...
Nel giovedì che ha preceduto la prima giornata di prove libere, la FIM ha reso noto che Yamaha era al centro di una inchiesta, sfociata con una penalità in termini di punti nel mondiale costruttori. “Meno cinquanta” in un colpo solo, con anche i team Monster Energy e Petronas costretti a perdere rispettivamente 20 e 36 punti. Inevitabile, sul momento, la rabbia per la notizia piombata sul paddock che ha colto di sorpesa più gli operatori dell’informazione che gli stessi vertici di Yamaha. S’è poi scoperto, infatti, che erano al corrente di tutto, ma ritrovarsi additati come “quelli che hanno agito in barba alle regole” non è stato certo gradevole. Anche in termini di marketing spicciolo. E ha generato qualche arrabbiatura. Ma a giudicare dalla grazia concessa ai piloti in lizza per il mondiale (Fabio Quartararo, Maverick Vinales e Franco Morbidelli) c’era poco da arrabbiarsi. Anzi.
LA COSTERNAZIONE...
Che non c’era da arrabbiarsi ci hanno messo meno di una notte a capirlo. Tanto che venerdì, nelle dichiarazioni a commento del provvedimento disciplinare, Yamaha s’è presentata con il capo cosparso di cenere. “Abbiamo commesso una leggerezza”, è la sintesi estrema della giustificazione fornita. “A causa di una supervisione interna e di una errata comprensione del regolamento attuale – si legge nel comunicato stampa diffuso da Yamaha - abbiamo omesso di dare notifica preventiva e ottenere l’approvazione da parte della MSMA per l’uso di valvole da parte di due produttori differenti. Yamaha desidera chiarire che non vi era alcuna intenzione di dolo nell’usare le valvole di due diversi fornitori, valvole che sono state prodotte secondo una specifica di progetto comune. Dopo la sanzione inflitta dalla FIM giovedì 5 novembre, Yamaha continua a impegnarsi a supportare i suoi piloti MotoGP e le due squadre nel tentativo di conquistare il titolo. Farà sforzi straordinari per competere ancora per la classifica del Campionato del mondo MotoGP 2020 e piloti”. Una toppa ce l’hanno messa, ma il dubbio che sia peggiore del buco resta.
L'ACCETTAZIONE...
I due soli motori che Maverick Vinales poteva ancora utilizzare per questo finale di stagione erano oltre il limite dei chilometri percorsi. Troppo pericoloso mandarlo ancora in pista con blocchi che hanno già dato tutto quello che avevano da dare. In Yamaha c’hanno provato a forzare la mano, probabilmente assecondando anche la richiesta del pilota che per non rischiare di buttare all’aria le speranze mondiali era disposto a correre il rischio. Ma, poi, ha prevalso il buonsenso e, dunque, l’accettazione. Sesto motore punzonato e Maverick Vinales che dovrà partire dalla pitlane, a prescindere da quale sarà il suo tempo in qualifica. Considerando che la M1 non è, come ha sempre sostenuto lo stesso Vinales, una “moto da bagarre”, la gara di domenica si annuncia tutta in salita per lo spagnolo del Team Monster Energy. Tanto che nelle sue dichiarazioni odierne, Vinales è stato molto chiaro: “Dopo Misano ho perso ogni feeling con la moto, il mondiale a questo punto è quasi impossibile da conquistare e mi accontenterei di poter essere la prima Yamaha nella classifica iridata a fine stagione”. Top Gun ha praticamente alzato bandiera bianca.
LA GIOIA...
Pochi centimetri di muro (che nel box Yamaha neanche c’è più) e il clima era tutt’altro. Quando Valentino Rossi, in sella al suo T-Max è arrivato nel box, infatti, i sorrisi e gli sguardi soddisfatti erano ovunque. Anche sulla faccia di Garrett Gerloff che pure aveva appena visto sfumare il suo sogno di un gran premio in motoGP. “In verità non ho mai smesso di sorridere – ha poi detto lo stesso Gerloff – sotto il casco l’ho fatto per tutto il tempo in cui sono stato in sella alla M1. La motoGP è fantastica, non diversissima dalla Superbike, ma con dettagli che la rendono estrema. Sono contentissimo di questa esperienza e sono contentissimo di non aver fatto danni alla moto di Valentino Rossi, che è il più grande pilota di sempre”. Nessuna piaggeria e parole sincere: a giudicare dal post pubblicato da Gerloff proprio dopo Valencia 2015, il texano è da sempre un tifoso di Rossi. Valentino, dalla sua, ha ringraziato il giovane texano e, ripreso possesso del suo box, s’è intrattenuto a lungo con lui, meccanici e ingegneri per pianificare il ritorno in sella di domani. Sorrisi tanti, aspettative dopo tre settimana chiuso in casa… vedremo!
LA PREOCCUPAZIONE...
Ai più attenti osservatori è bastato per un attimo distogliere lo sguardo dai sorrisi che dominavano la scena nel box di Valentino Rossi per accorgersi che in quello di Maverick Vinales stava nuovamente montando agitazione. E preoccupazione. Il telemetrista dello spagnolo, infatti, è risultato positivo al Covid19. E adesso? E’ la domanda che tutti si sono posti, Maverick Vinales compreso. Non è ben chiaro, infatti, se il regolamento gli imporrà o meno di saltare il gran premio per mettersi in isolamento, visto che pilota e telemetrista, inevitabilmente, un qualche contatto ce l’hanno avuto. Al momento tutto è sospeso e Vinales, probabilmente incappato nel fine settimana più sfigato della sua carriera, l’ha ammesso anche ai microfoni dei giornalisti presenti: “Sono arrivato a Valencia come negativo – ha detto - e penso di continuare ad esserlo perché non ho sintomi di Covid19. Ma c'è stata una persona del team che è risultata positiva, non so quale sia la procedura. Ora ci diranno cosa fare”. Lui è a rischio e pure gli uomini del suo box. Se tutto dovesse andare storto, Garrett Gerloff potrebbe guidare la sua moto al Ricardo Tormo per il GP d’Europa, ma con quali uomini?
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