Maverick Vinales partirà dalla Pit Lane a Valencia per aver montato il sesto motore superando di fatto il tetto massimo di 5 unità previste per il campionato. I ragazzi di TrollGP ci riportano addirittura al 2015, quando il pilota Yamaha penalizzato sulla griglia di partenza a Valencia (mentre si giocava il mondiale) non era Maverick. Roba da non credere insomma, da Formula 1, che di fatto ci consegna il mondiale MotoGP più anomalo della storia. Non bastavano le gare ripetute sullo stesso circuito, Marc Marquez fuori dai giochi, pubblico e stampa estromessi dal paddock e pneumatici di dubbia interpretazione. Ora il motomondiale è anche protagonista di storie poco chiare in termini tecnici.
Ne abbiamo parlato con Giulio Bernardelle di In Motion Group, protagonista del DopoGP con Nico e Zam su moto.it.
La Yamaha è stata penalizzata per aver cambiato le valvole al motore. Aiutaci a capire cosa sta succedendo.
“Intanto non si è capito come mai questo controllo sia stato fatto così in ritardo, cos’abbia determinato l'intervento degli ispettori della federazione. Questa cosa è piuttosto strana, non si capisce se sia stato un reclamo da parte di un'altra casa, di un team, o magari un controllo di un altro tipo”.
Quindi come pensi che siano andate le cose?
“Probabilmente tutto è riconducibile alla richiesta di sostituzione delle valvole che la Yamaha fece qualche mese fa, a metà stagione. Dopo la rottura del motore di Rossi e Morbidelli hanno capito che quella “fiches tecnica”, ovvero il motore depositato a marzo, aveva dei problemi e hanno chiesto di sostituirlo”.
Ma poi la MSMA gli ha detto di no perché non c'erano problemi di sicurezza.
“Esatto, soltanto che a quel punto loro avevano già fatto la modifica, o almeno così pare. Sembra che il problema fosse relativo alla durata, ma a questo punto credo che abbiano corso con le nuove valvole per tutto il campionato. Dal punto di vista tecnico sono piuttosto colpito dal fatto che in Yamaha si parli di valvole fornite da due costruttori diversi, ma con le stesse specifiche. Ma quando la FIM controlla i motori non si interessa di chi sia il produttore, a loro basta che sia tutto identico alle specifiche validate prima dell'inizio del campionato”.
Ma quindi di fatto la Yamaha sta continuando a correre con le “nuove” valvole?
“Si, questo getta un'ombra piuttosto pesante sul campionato. Se pensiamo che da Jerez in poi la Yamaha ha sempre sfruttato un componente non validato c’è da chiedersi come sarebbe andata senza questa modifica. Sono cose che siamo abituati a vedere in Formula 1… non in MotoGP.”
In teoria Yamaha dovrebbe correre con le valvole “vecchie”, quelle validate a marzo, e quindi magari abbassare i regimi di rotazione del motore rendendo la moto più lenta?
“Vero, questo almeno in linea teorica”.
Sia Ducati che Suzuki si sono limitati ad una frecciatina. Pensi che Dorna abbia chiesto di non scoperchiare il vaso di Pandora?
“Si, c’è questa situazione di pace apparente, ma di fatto è una guerra fredda. Sotto sotto però, le segnalazioni vengono fatte. E questo crea una situazione molto oscura in cui tutti alla fine vanno a perderci. Se ci fosse trasparenza sarebbe certamente diverso, ma soprattutto dovrebbe esserci un regolamento molto più chiaro”.
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