La cinghia si stringe su tutta la Formula 1 e questa volta le limitazioni di spese non riguardano le scuderie ma i piloti sulla griglia di partenza. La F1 Commission avrebbe infatti approvato un salary cap, a partire dal 2023, per i loro stipendi.
Non si parla certo di spiccioli: la cifra indicata come tetto massimo sarebbe di 22 milioni di Sterline, circa 30 milioni di dollari. Questa cifra non peserà sul budget imposto alle scuderie, che potranno spendere 145 milioni di dollari oltre a quelli designati ai piloti.
Si parla comunque di contratti faraonici a cui molti dei piloti non possono nemmeno ambire, basti infatti pensare al fatto che Charles Leclerc ha firmato a fine 2019 un contratto fino al 2024 - dopo un primo anno di successi in Ferrari - arrivando a un accordo di 9 milioni di euro a stagione. Cifra non indifferente ma comunque ben lontana dal tetto massimo.
Ad essere invece colpito da questa nuova regola della commissione sarà il super pagato sei volte campione del mondo Lewis Hamilton. Il britannico non ha ancora trovato un accordo con Mercedes per la prossima stagione e anche se entrambe le parti parlano solo di mera formalità, una serie di nuove imposizioni potrebbero far sorgere dubbi sul futuro di Hamilton.
Lo stesso pilota ha più volte ribadito la sua intenzione di continuare a correre ma non per un lungo periodo e sono in tanti quelli che, anche tra i suoi colleghi, pensano che l'inglese potrebbe scegliere di ritirarsi a fine 2021, dopo aver tentato di conquistare il suo ottavo titolo mondiale.
Da una parte i cambiamenti pesanti al regolamento, a partire dal 2022, e dall'altra questa nuova salary cap dal 2023: scelte che Lewis potrebbe non apprezzare e pensare di conseguenza al ritiro da campione assoluto.
Rimane però l'opzione della firma di un contratto pluriennale che sfori il budget ma che sia accettato dalla commissione in quanto stipulato negli anni precedenti al via del tetto massimo. Se quindi Lewis dovesse firmare quest'anno con Mercedes anche per la stagione del 2023 e del 2024, la Fia non potrebbe imporre alle due parti di ridurre di rimanere sotto ai 30 milioni di dollari.
Gli altri piloti della griglia invece non sembrano toccati da questo nuovo tetto: tra i più pagati c'era infatti Sebastian Vettel che però dal prossimo anno, in Aston Martin, guadagnerà molto meno rispetto a quanto percepito nelle stagioni in Ferrari; e anche i top Max Verstappen e Daniel Ricciardo dovrebbero rimanere sotto al tetto.
Discorso invece ancora da chiarire per quanto riguarda il pagatissimo Fernando Alonso, che potrebbe comunque decidere di smettere prima del 2023 e i cui termini dell'accordo con Renault non sono ancora stati pubblicati.
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