Se qualche anno fa ci avessero detto che avremmo passato tutta la pausa invernale della MotoGP a parlare di KTM avremmo dato per scontato che sarebbe stato perché il marchio austriaco era riuscito a scalzare dal trono la Ducati. Invece da oltre un mese l’argomento degli argomenti è il tracollo di un gigante che mostrava muscoli che non aveva e ambizioni che non poteva permettersi di coltivare e che adesso è letteralmente in ginocchio. In ginocchio, ma ancora vivo. Negli ultimi mesi, il colosso ha affrontato una tempesta economica che lo ha spinto sull'orlo della redditività, una spirale discendente che ha costretto l'azienda a una ristrutturazione radicale. Le ultime notizie, emerse da un resoconto dell’Associazione dei creditori (AKV), rivelano che l'uscita da Moto2 e Moto3 è una delle misure drastiche contemplate per contenere i costi, un passo che segna un cambiamento epocale nella sua strategia sportiva, previsto per il 2026. Nel 2025, però, c’è in qualche modo da andare avanti, in particolare in MotoGP.
Ecco perchè, nel cuore di questa crisi, il reparto corse della azienda austriaca sta per rimettere in moto l’intero stabilimento. Il team ufficiale del rally ha già alzato la testa presentandosi al via della Dakar 2025, mentre il team MotoGP è pronto a rimettersi in attività. Wolfgang Felber, ingegnere di punta e nuovo leader dello sviluppo della RC16, ha parlato a speedweek.com, esprimendo un ottimismo sorprendente in un contesto così critico: “Per quanto riguarda i preparativi per la nuova stagione, al momento tutto sta andando normalmente”. Felber non si limita a parole vuote o a proclami che ultimamente, quando sono arrivati da KTM, si sono rivelati poco veritieri, ma riferisce che la sua strategia è meticolosa e ben pianificata: “Negli ultimi anni abbiamo affinato i processi per assemblare le nuove moto nella terza settimana dell'anno. E nel 2025 sarà la stessa cosa: lunedì prossimo inizieremo a ricostruire tutte le moto. Stiamo chiaramente parlando di un modello evolutivo per il 2025 per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro e il prototipo già esistente della RC16 - chiarisce Felber - Un approccio radicalmente nuovo era fuori questione. La versione 2025 ha funzionato come sperato e le basi sono definite”.
Lunedì, quindi, comincerà il montaggio dei prototipi e a fine lavoro le moto di Pedro Acosta, Brad Binder, Enea Bastianini e Maverick Vinales saranno “impacchettate” e messe nelle casse, pronte per la spedizione in vista dei primi test invernali a cui potranno partecipare anche i piloti ufficiali. I cambiamenti più radicali della “nuova” moto riguarderanno principalmente l’aerodinamica e una serie di miglioramenti tecnici che dovrebbero consentire un’usura meno esasperata degli pneumatici e minori vibrazioni. Oltre, ovviamente, a portare avanti un lavoro di personalizzazione di ogni moto in base alle caratteristiche dei singoli piloti che le guideranno. “L'ergonomia varia per ogni pilota – ha affermato ancora Felber - così come le soluzioni per il freno posteriore”.
Tuttavia la crisi è profonda e i segnali non sono tutti positivi. Con l'uscita da MotoGP e le altre categorie in discussione, molti piloti, e soprattutto Pedro Acosta, si stanno già muovendo per cercare nuove opportunità nel caso in cui la casa austriaca dovesse crollare. Nonostante ciò, Felber non si lascia intimidire: “Siamo nelle corse. Abbiamo il nostro cervello, i nostri computer e la nostra motivazione. L’ultima cosa a cui pensiamo è arrenderci”. Un modo per dire che se nel 2025 KTM riuscirà a difendersi e essere competitiva, allora anche le preoccupazioni legittime dei piloti diventeranno meno pressanti e alcuni investitori potrebbero ingolosirsi verso un progetto futuro che a questo punto sarà tutto da riscrivere. La storia di KTM, d’altra parte, è costellata di sfide, ma anche di risalite. Felber ricorda il 1991, un anno di difficoltà in cui Stefan Pierer annunciò la rinascita del marchio davanti a una manciata di dipendenti. Oggi, KTM affronta una nuova tempesta. Che ha anche costretto a misure draconiane: sospensione temporanea della produzione, licenziamenti di oltre 700 dipendenti e valore delle azioni che ha toccato il fondo prima di risalire e raddoppiare e di ricominciare, in questi ultimi giorni, a scendere. E’ chiaro che la strada è in salita. KTM deve reperire 540 milioni di euro prima del 25 febbraio, data cruciale per il voto dei creditori sul suo piano di ristrutturazione. Sarà una corsa contro il tempo. E non solo contro il cronometro, come invece accade nelle corse e in MotoGP.