Siamo stati alla Gresini Racing tra i piloti, la famiglia e i meccanici. Con le moto schierate nel bel giardino della struttura fuori Faenza e la gente di Fausto tutta intorno. A parlare di corse, dell’uomo che era, ma anche del futuro. Stefano Bonaccini, intervenuto sul palco durante l'evento, ha ricordato che Fausto gli parlava spesso del futuro. Come deve fare un pilota, ma anche un imprenditore. Nadia Padovani lo aveva anticipato quel giorno a Imola, dando l’ultimo saluto al suo uomo: “Noi restiamo in pista e dimostreremo al mondo chi è la Gresini Racing”. Lo hanno fatto, anzi. Hanno fatto di più, prendendo in mano la Ducati dopo 7 anni di collaborazione con Aprilia. Così voleva Fausto, e se avessero fatto altrimenti non sarebbe stato lo stesso. Nadia, assieme al team guidato da Carlo Merlini, ha cominciato a lavorare da subito, mettendo in piedi in due mesi una squadra che in condizioni normali richiede almeno un anno di preparazione. A Noale hanno capito, tanto che tra gli ospiti della giornata c’era anche l'AD di Aprilia Racing Massimo Rivola.
La Gresini Racing parla da sé. Ci sono i caschi dei piloti, le loro dediche a Fausto, le moto dipinte sui muri ed un elenco infinito di vittorie ad occupare un’intera parete. Ci sono le cose di Marco Simoncelli e di Daijiro Kato, ma anche di altri. Una parete è dedicata a Marco Melandri, ritratto con la Fortuna Yamaha, nell’anno in cui sfiorò il titolo della MotoGP con un team privato. La Gresini Racing è un tempio. Perché potrebbe essere un museo, ma c’è la fede nel mondo delle corse a tenere tutto assieme. Ecco perché per la famiglia è necessario continuare a correre.
Nadia, assieme ai figli (Lorenzo, Luca, Alice e Agnese), ha consegnato 50.000 € all’Ospedale Maggiore di Bologna. Nuovi macchinari per aiutare a simulare le operazioni chirurgiche più complesse ed essere pronti davanti al paziente. Dietro ai medici che ringraziano c’è una targa dedicata a Fausto che dice “Non si può dimenticare qualcuno che ha dato così tanto da ricordare”.
Lo ha voluto Fausto, in un momento di lucidità. A raccontarlo, col microfono in mano davanti a tutta la Gresini Racing, è il Primario Nicola Cilloni dell’Ospedale Maggiore di Bologna: “Non so come andrà a finire - gli aveva confidato Fausto durante la malattia - ma c’è il momento di dare il massimo e c’è anche quello di capire quando bisogna mollare. Non è importante la gara, ma il campionato. E dato che vedo l’impegno che ci mettete, io vi aiuterò. Perché quello che si fa qua dentro deve essere portato avanti e voi siete una squadra. Le cose importanti sono la famiglia, la squadra… e i bravi piloti sono bravi anche a perdere”. Niente di meno.
Così, il giorno dopo, la famiglia ha aperto un conto corrente per destinare dei fondi al Centro di Formazione Giorgio Gambale del Maggiore di Bologna. Cinquantamila euro raccolti in pochi mesi, con l’aiuto di tutti. Ora la Gresini Racing si prepara a tornare in pista. Con due piloti, Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio, in cui Fausto ha sempre creduto.