image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Dagli insulti razzisti a Lukaku
allo "zinga*o" a Stankovic (ma la lista
è lunga), sono i tifosi i primi
a rovinare il calcio italiano

  • di Nicola Sellitti Nicola Sellitti

5 aprile 2023

Dagli insulti razzisti a Lukaku allo "zinga*o" a Stankovic (ma la lista è lunga), sono i tifosi i primi a rovinare il calcio italiano
Nel corso di Juventus-Inter ancora cori razzisti nei confronti di Romelu Lukaku, con ululati che sono partiti durante la trasformazione del calcio di rigore che ha portato i nerazzurri a pareggiare l’incontro della semifinale di andata di Coppa Italia. E siamo alle solite, perché possiamo rinnovare gli stadi, puntare di più sui settori giovanili, cercare maggiore trasparenza nei conti delle società, ma se non cambia prima di tutto la mentalità dei tifosi il nostro calcio rimarrà indietro agli altri campionati europei. Da Lukaku discriminato perché di colore o Stankovic definito “zingaro” dai romanisti, la lista del bestiario razzista dei tifosi è lungo e non accenna a fermarsi...

di Nicola Sellitti Nicola Sellitti

La ciliegina su una torta venuta assai male. Da rifare. Se gli ululati all’indirizzo di Lukaku - arrivati dalla curva della Juventus non solo prima dell’esecuzione del calcio di rigore dell’attaccante belga nella semifinale di Coppa Italia con l’Inter - non producono una sensazione generale di nausea, significa che il calcio italiano ha ben poche speranze di risollevarsi e mettersi alle spalle il problema razzismo negli stadi. Che esiste, eccome, è razzismo, nella forma più nuda e cruda, si mischia a intolleranza, ignoranza, bestialità. Altro che goliardia oppure “strumento” per incidere sulla psiche degli avversari. Per confermare la tesi basta un giro sui social, si moltiplicano in queste ore i filmati dalla curva juventina, tra gli appellativi di scimmia, cori, ululati. Insomma, il bestiario dei razzisti. L’aneddotica, solo per restare alla stagione in corso, è d’altronde ampia. Solo qualche giorno fa all’Olimpico di Roma, dove di solito si esibiscono sul tema i tifosi della Lazio, i romanisti della curva Sud si sono segnalati con l’appellativo “zingaro” verso Dejan Stanković, allenatore della Sampdoria, ex colonna della Lazio e soprattutto serbo. L’intervento di José Mourinho a placare il vomito degli ultras giallorossi ovviamente è stata solo una pezza su una situazione penosa: lo Special One ha aggiunto che ha interceduto per le qualità di Stankovic, suo uomo fidato nell’Inter del Triplete, mentre i tifosi giallorossi restano “fantastici”. Non è il comportamento più adeguato, il giustificazionismo produce solo danni e Mattia Perin, portiere della Juventus è andato anche oltre: secondo il calciatore bianconero, il parapiglia nell’assurdo epilogo della semifinale di andata di Coppa Italia sarebbe stato determinato dall’esultanza di Lukaku sotto la curva juventina, che da tempo gli stava riservando un trattamento indecente. Insomma, non se ne esce, anzi si peggiora e la classe arbitrale che non sospende le partite, anche a tempo indeterminato, di fronte alla furia razzista, non fa altro che rendere un pessimo servizio al calcio italiano. 

Lukaku risponde agli insulti razzisti
Lukaku risponde agli insulti razzisti

D’altronde, i cori razzisti sono invece l’elemento di continuità della Serie A dal via del torneo a settembre: all’Olimpico per Lazio-Napoli ci sono stati i soliti inviti al Vesuvio a lavare con il fuoco i napoletani (una costante su quasi tutti i campi), oltre ai buu razzisti verso il nigeriano Victor Osimhen. Poche ore dopo, ecco i canti antisemiti intonati da spicchietti di tifoseria della Juventus e dell’Inter verso i colleghi di Fiorentina e Milan. “I campioni dell’Italia sono ebrei”, è stato il coro di benvenuto di un segmento del pubblico nerazzurro all’ingresso in campo dei milanisti nel derby d’andata. Al Franchi, la casa della Fiorentina, si è fatto pure peggio: alcuni tifosi della Juventus hanno intonato altri cori antisemiti verso i viola, definiti tra le varie offese, “massa di ebrei”. Sempre a settembre, in Serie C, allo stadio di Rimini è stato riservato lo stesso tipo di trattamento ai tifosi del Cesena. "Anna Frank tifa Cesena, giudei", e per rafforzare il concetto è stata aggiunta anche una croce celtica su una parete dell’impianto del club romagnolo. La scritta è stata subito cancellata e condannata dal comune di Rimini e dalla società. E ci sono stati ululati, offese all’indirizzo dei calciatori neri del Lecce, Umtiti e Bianda nella partita di campionato contro la Lazio. In quel caso la gara è stata sospesa per diversi minuti per volere dell’arbitro, che ha invitato lo speaker a segnalare ai razzisti le possibili conseguenze del loro esecrabile comportamento verso i due calciatori del Lecce, dal rientro delle squadre negli spogliatoi alla sospensione della gara. Negli ultimi tempi si è aggiunta al coro la tifoseria dello Spezia, prendendo di mira Kostic, esterno serbo della Juventus. E se il disgusto resta, anzi aumenta, il problema resta sempre lì. Quando sarà affrontato, una volta per tutte?

More

La fidanzata di Elly Schlein attacca i giornalisti: “Io vittima di outing”. Perché il giornalismo mainstream le dà ragione?

di Niccolò Fantini Niccolò Fantini

Questione di privac*

La fidanzata di Elly Schlein attacca i giornalisti: “Io vittima di outing”. Perché il giornalismo mainstream le dà ragione?

Emanuela Orlandi, il fratello è certo: “Abusata da alti prelati”. E punta il dito su Giovanni Paolo II…

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

sexgate

Emanuela Orlandi, il fratello è certo: “Abusata da alti prelati”. E punta il dito su Giovanni Paolo II…

Il governo multa chi abusa dell’inglese ma vuole il liceo Made in Italy: una risata li seppellirà

di Alessio Mannino Alessio Mannino

Ai dont spic inglisc

Il governo multa chi abusa dell’inglese ma vuole il liceo Made in Italy: una risata li seppellirà

Tag

  • Sport

Top Stories

  • DJOKOVIC A SORPRESA SU SINNER: Dietro l’addio tra Jannik e i preparatori Panichi e Badio c’è dell’altro? Quali sono i motivi “personali” di cui parla Nole a Wimbledon?

    di Giulia Sorrentino

    DJOKOVIC A SORPRESA SU SINNER: Dietro l’addio tra Jannik e i preparatori Panichi e Badio c’è dell’altro? Quali sono i motivi “personali” di cui parla Nole a Wimbledon?
  • CHE SCENA. Ma avete sentito cosa ha detto Djoković a Sabalenka? “Sei una tennista di grande talento, ma manca un po’ di intensità”. E la risposta di Aryna… Ecco cosa è successo

    di Ilaria Ferretti

    CHE SCENA. Ma avete sentito cosa ha detto Djoković a Sabalenka? “Sei una tennista di grande talento, ma manca un po’ di intensità”. E la risposta di Aryna… Ecco cosa è successo
  • Per il “caso Martìn” s’è imbestialita KTM, che ora vuole asfaltare i sogni di Bastianini per ringhiare in faccia a Acosta, Valera, VR46 e Ducati

    di Emanuele Pieroni

    Per il “caso Martìn” s’è imbestialita KTM, che ora vuole asfaltare i sogni di Bastianini per ringhiare in faccia a Acosta, Valera, VR46 e Ducati
  • “Cambierò”: Pecco Bagnaia come quelli troppo innamorati. E su Marquez: “Ha un vantaggio…” Poi picchia duro sulla Moto3 dopo l’incidente di Luca Lunetta

    di Emanuele Pieroni

    “Cambierò”: Pecco Bagnaia come quelli troppo innamorati. E su Marquez: “Ha un vantaggio…” Poi picchia duro sulla Moto3 dopo l’incidente di Luca Lunetta
  • Imane Khelif, l’esperto Jon Pike asfalta le femministe: “I danni ad Angela Carini e alle altre sono immorali e non consensuali. Vale con tutti i maschi che partecipano alla categoria femminile”. Lo slogan “Il corpo è mio e decido io” non vale più?

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif, l’esperto Jon Pike asfalta le femministe: “I danni ad Angela Carini e alle altre sono immorali e non consensuali. Vale con tutti i maschi che partecipano alla categoria femminile”. Lo slogan “Il corpo è mio e decido io” non vale più?
  • “Grazie Aprilia, ho potuto rischiare come un bastardo”: signori, questo è Marco Bezzecchi. Per Jorge Martìn, invece, parla il babbo: “Cercate la verità…”

    di Emanuele Pieroni

    “Grazie Aprilia, ho potuto rischiare come un bastardo”: signori, questo è Marco Bezzecchi. Per Jorge Martìn, invece, parla il babbo: “Cercate la verità…”

di Nicola Sellitti Nicola Sellitti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Hulkenberg racconta la paura dopo l'incidente di Albon: "Me la stavo per fare sotto"

di Giulia Ciriaci

Hulkenberg racconta la paura dopo l'incidente di Albon: "Me la stavo per fare sotto"
Next Next

Hulkenberg racconta la paura dopo l'incidente di Albon: "Me la...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy