Uno è, ormai, il grande vecchio della MotoGP; l’altro, invece, è il giovane fenomeno. E entrambi a Jerez avranno tra le mani la stessa moto, anche se con colori diversi. Il riferimento, è chiaro, è a Dani Pedrosa e Pedro Acosta, compagni in KTM e ora avversari a Jerez, visto che Pedrosa parteciperà come wildcard al primo GP in terra spagnola di questo 2024. Prima di provare a darsele in pista, però, i due sono stati protagonisti di uno scambio di battute in diretta TV.
“Spero che tu mi dia la ruota a Jerez” – ha scherzato Pedrosa. Un modo per sottolineare quanto Acosta sia stato veloce in questi primi GP di stagione e non, come si potrebbe credere traducendo alla lettera le loro parole, la promessa di una impennata insieme. Quella non mancherà di sicuro, a prescindere da tutto, con Pedrosa che, però, ha voluto chiedere al giovanissimo connazionale di non farlo diventare matto per provare a stargli dietro.
Parole che, manco a dirlo, hanno lusingato un Pedro Acosta che comunque sta facendo di tutto per restare con i piedi per terra e che anche adesso che tutti parlano di lui continua a giocare la parte del giovane che ha tutto da imparare da tutti. “In tre fine settimana di gare sei già salito sul podio due volte – ha proseguito Pedrosa – è incredibile quello che riesci a fare e la capacità che hai di interpretare la moto e adattarti. È stato pazzesco vederti così a tuo agio davanti a tutti nei primi giri, hai poi lottato da campione, a Jerez mi dovrai dare la ruota: sono io che devo seguire te e non il contrario”.
In effetti sono in molti a pensare che Jerz possa essere il teatro perfetto della prima volta di Pedro Acosta in MotoGP. Anche perché il feeling con la RC-16 è ottimo e quello che il giovanissimo spagnolo riesce a fare in frenata fa la differenza non solo rispetto agli altri di KTM; ma anche rispetto a molti dei piloti Ducati. “Il merito è vostro – ha spiegato Pedro Acosta, rivolgendosi proprio a Dani Pedrosa e riferendosi al test team KTM – E’ grazie a voi che ho una moto che praticamente non si muove nemmeno, ora vediamo se riesco a metterla un po’ a punto anche io, per provare a fare un altro passo in avanti. A Austin, Marc Marquez mi ha fatto un sorpasso stupendo in Curva 1. Ho risposto più o meno a tutti, ma non a Vinales, che era un missile, sono molto contento per lui perché ha attraversato diversi momenti difficili negli ultimi anni. A Barcellona ci alleniamo spesso insieme”.