La notizia è di quelle belle: Danilo Petrucci torna in MotoGP con Suzuki, per sostituire Joan Mir nel GP della Thailandia. Ma, come sempre, c’è chi ci vede il marcio. Il riferimento, è chiaro, è ai soliti complottisti dei social che questa volta hanno posto l’accento su un dato che sicuramente è di fatto, ma che (possiamo dirlo) lascia il tempo che trova: Danilo Petrucci potrebbe essere un ducatista in più per aiutare Pecco Bagnaia. Una teoria che è venuta fuori ieri, dopo le parole di Livio Suppo a commento dell’ingaggio di Petrucci: “Sappiamo che Danilo è una bandiera Ducati e per questo ringraziamo Ducati per non essersi opposta alla possibilità che Petrucci corresse con la nostra moto in Thailandia”.
Parole sentite, se vogliamo anche doverose, ma che sono bastate a accendere la miccia di quelli che stanno sempre a cercare il brutto anche nelle cose belle. Come a sostenere che adesso l’esercito di ducatisti su cui può contare Pecco Bagnaia nella rincorsa a Fabio Quartararo avrà un soldato in più. Tra l’altro in un GP che si annuncia già caratterizzato dalla pioggia e con Petrucci che sul bagnato è da sempre uno dei migliori. E’ chiaro che il pilota di Terni proverà a fare del suo meglio, ma basta conoscere un po’ le corse in moto anche per capire che difficilmente Petrucci riuscirà subito a essere competitivo al punto di lottare al vertice con un Fabio Quartararo. E poi siamo così sicuri, visto quello che è accaduto anche domenica scorsa con Enea Bastianini, che in Ducati ai giochi di squadra ci pensano davvero e non sia solo il retropensiero di qualche appassionato?
Certo, potrebbe piovere e sicuramente Petrucci potrebbe giocarsi le sue carte, ma andare a pensare che Ducati, nel lasciare che un suo pilota corresse per un altro marchio, sia stata più scaltra che generosa, francamente, ci sembra troppo. Converebbe, piuttosto, concentrarsi sull’occasione capitata a un ragazzo che probabilmente è finito fuori dalla MotoGP troppo presto, quando aveva ancora qualcosa da dire e che, nonostante i risultati nel MotoAmerica, s’è ritrovato a fare i conti con contratti già fatti e selle già occupate nel mondiale Superbike. Un mondiale in cui, come ha dimostrato proprio con l’esperienza negli States, potrebbe dire la sua. La dirà sicuramente anche in Thailandia, al di là di dietrologie che fanno sorridere, e lo farà con l’umiltà di sempre. “Tornare in MotoGP è qualcosa che mi rende incredibilmente felice – ha detto il pilota di Terni – Avevo in programma una partecipazione ad una tappa del campionato di Enduro ma mi sono già scusato con il Team per il quale avrei corso. Una occasione così non potevo farmela sfuggire. Non so nemmeno se mi arriverà una tuta in tempo, ma non sono queste le cose importanti. L’importante sarà esserci, correre con una moto che ha già dimostrato di essere competitiva e fare ilmeglio possibile. Senza aspettative particolari”.