“Con Dovizioso ci siamo ritrovati e ci troveremo ancora. Non ho avuto modo di informarmi sui risultati del regionale di motocross, ma so che sta andando bene e che la sua avventura è iniziata” – Danilo Petrucci liquida così la domanda sul suo ex compagno di squadra. E non è molto chiaro se quel “ci siamo ritrovati” faccia riferimento ad un allenamento in motocross fatto insieme come ai vecchi tempi o se, invece, c’è stata una chiacchierata chiarificatrice tra i due, dopo che nella loro amicizia era calato il gelo. “Non siamo riusciti a confrontarci in moto perché poi lui è partito per la Sardegna” – ha spiegato. Contrariamente al solito, però, seppure la risposta sia stata sbrigativa, non è trapelato un distacco, ma anzi un gran sorriso da parte di Petrucci nel sentire il nome del suo ex compagno di squadra in Ducati che, ora, è impegnato nel campionato regionale di motocross dell’Emilia Romagna. Ma il ternano non ha mancato, simpaticamente, di lanciare la sfida al Dovi: “Ora abbiamo anche due moto diverse per il motocross, sarà ora di riconfrontarci tra terra e salti per capire come siamo messi”. Una grande passione condivisa, quella per le ruote tassellate e i crossodromi, e una amicizia da ricostruire. Prima, però, per Danilo Petrucci c’è un appuntamento più urgente: quello con la KTM RC16 del Team Tech3.
“Domani finalmente iniziamo, non vedo l’ora di salire in sella anche se sono consapevole che i primi due giorni serviranno per capire molte cose e solo dal terzo potrò realmente cercare la performance. Come ho già detto in passato, sono salito su questa moto solo in galleria del vento, a Colonia, ed è chiaro che sto contando le ore”. Ore trascorse in quarantena, nella stanza dell’hotel che ospita i piloti per il lasso di tempo necessario ad ottenere il referto del tampone eseguito appena messo piede sul suolo del Qatar. “E’ vero – ha proseguito Petrucci – 24 ore in una stanza non sono poche, ma nel mio caso sono servite a ritrovare la concentrazione e anche a rilassarmi. Da poco dopo la fine dello scorso mondiale non c’è stato più un giorno in cui io non mi sia allenato”.
Un lavoro intenso, necessario anche per risolvere i problemi fisici conseguenti a due ernie al collo che hanno condizionato tutto il 2020 di Danilo Petrucci in sella alla Ducati. Nonostante questo, c’è stata una vittoria, a LeMans, che gli ha fatto ritrovare il sorriso, prima di vedere il rosso di Borgo Panigale trasformarsi nell’arancio racing di KTM. “La RC16 del team Tech3 è bellissima – ha aggiunto - La priorità è trovare le migliore posizione sulla moto, lavorare sull’ergonomia. In questi mesi sono salito tante volte sulla Ktm, ma da fermo, in pista è sempre tutto differente. Oggi c’è moltissimo vento, speriamo cali nei prossimi giorni. Devo trovare una buona base per guidare, abbiamo tempo per farlo. Qui è tutto nuovo per me, ho un po’ di cose da imparare e da capire bene”.
Quello che ha già capito, e non ha mancato di sottolinearlo, è che l’ambiente che si respira in KTM in genere e all’interno del team di Hervè Poncharal in particolare, è del tutto diverso da quello degli anni trascorsi nel box della Ducati: “ Qui è tutto molto familiare, ci voleva per me – ha concluso – E’ anche una squadra molto preparata: non dimentichiamo che nel 2020 hanno vinto due gare. Sono convinto che ce la possiamo giocare: rispetto alla squadra ufficiale cambiano solo i colori, tutto il resto è uguale al team interno. Per me cambia tutto, da tanto tempo aspetto questo momento, sono curioso di cominciare”.